Blastema: “Il nuovo album sarà molto diverso”

Blastema © Eloise nania
Blastema © Eloise nania

I Blastema sono una rock band composta da Matteo Casadei (voce), Alberto Nanni (chitarre, cori), Luca Marchi (basso), Daniele Gambi (batteria) e Michele Gavelli (pianoforte, synth, Hammond). Dopo il primo disco, autoprodotto ed intitolato  “Pensieri illuminati”, pubblicato nel 2010, il gruppo ha partecipato all’edizione di Sanremo Giovani nel 2012 e ha pubblicato l’album “Lo stato in cui sono stato” grazie al quale i Blastema sono entrati, di diritto, nella rosa delle realtà più interessanti della scena rock italiana. In quest’intervista il frontman e voce dei Blastema, Matteo Casadei, ha fatto un resoconto di un anno davvero intenso ed ha anticipato qualche piccola curiosità sul nuovo disco in fase di lavorazione.

Il percorso artistico dei Blastema comincia nel 1997. Chi siete oggi?

Oggi siamo un sodalizio di persone, di idee e ci prefiggiamo di fare le stesse che facciamo da tanti anni. Tra tutte adoriamo divertirci suonando.

Cosa raccontate in “Lo stato in cui sono stato” e, a proposito, qual è lo stato in cui siete adesso?

Il disco nasce dall’esigenza di raccontare un momento molto preciso della nostra vita, ci siamo resi conto di essere vissuti in un limbo ed il disco ha rappresentato una presa di coscienza positiva, ha annunciato un superamento, la fine di un ciclo. Nel momento in cui si acquisiscono le idee e gli strumenti per lottare ecco che, però, la situazione è già cambiata per cui ora siamo in una fase di rinnovamento.

Blastema © Marco Onofri
Blastema © Marco Onofri

Grazie all’ultimo progetto sperimentale “RePlay Blastema” la band è stata scelta come ospite d’onore al Mei di Faenza. In cosa consiste il progetto e come avete vissuto quest’esperienza?

 

Il progetto RePlay è nato soprattutto per attivare le energie del pubblico, abbiamo scelto un pezzo come “Sole tu sei” perché particolarmente predisposto alla rielaborazione e ci siamo avventurati in un’esperienza che ci ha posto di fronte a delle inattese reazioni e a degli ottimi riscontri. Devo dire che i risultati sono stati davvero sorprendenti: abbiamo partecipato alla realizzazione di una compilation e con il Mei abbiamo colto l’occasione per rinnovarci. Abbiamo anche  innestato un elemento esterno al gruppo nella persona di Patrizio Orsini con cui, aldilà della collaborazione artistica, abbiamo instaurato un fantastico rapporto umano.

Cosa ha significato per voi aprire i concerti di Beady Eye e Skunk Anansie? Quali sono le differenze e le analogie con il loro sound?

Con i Beady Eye è stata un’esperienza molto difficile, al livello di bottiglie sul palco! Purtroppo il pubblico di quel gruppo è molto affezionato ai propri beniamini, non ammette altri generi musicali mentre con gli Skunk Anansie c’è stata subito una grande sinergia, eravamo sulla stessa linea d’onda e abbiamo ottenuto una grande ed inattesa risposta dal pubblico.

Come sta andando il tour invernale?

Beh il tour sta andando piuttosto bene, la cosa davvero buona è che stiamo toccando posti in cui non eravamo mai  stati è questo è un passaggio importante per la nostra crescita. Certo, portare la gente a dei concerti a pagamento nei club non è facile ma quando ci riusciamo, il pubblico è davvero entusiasta! Le prossime date live saranno il 19 dicembre a Milano, il 20 dicembre a Torino, il 26 dicembre a Sarzana (SP), il 27 dicembre a Roncade (TV).

 

Come procede la lavorazione al nuovo disco?

La nostra esigenza attuale è quella di dare un risvolto coerente a tutto il lavoro, il quale sarà molto differente rispetto al precedente. Stiamo pensando ai nomi di alcuni produttori che ci piacciono per dare un suono peculiare al disco. Di sicuro dopo il “miracolo artistico” pubblicheremo un singolo che anticiperà il disco, il quale verrà pubblicato presumibilmente entro Aprile 2014.

Raffaella Sbrescia

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