Dogliani, Saviano: i giornali del Sud raccontano l’altra Italia

Saviano DoglianiAnche oggi è stata una giornata ricca di eventi a Dogliani, in provincia di Cuneo, dove si sta svolgendo da ieri il Festival della Tv e dei Nuovi Media. Oggi sono intervenute personalità autorevoli del mondo della televisione e della comunicazione, come Pippo Baudo, Ezio Mauro, direttore di Repubblica, Aldo Grasso, Ferruccio De Bartoli, Vittorio Zucconi e Roberto Saviano. Solo per citarne alcuni.

Una lunga standing ovation ha accolto Saviano che ha ringraziato il pubblico: «I piemontesi sono pieni di passione allora», ha ironizzato prima di focalizzare la propria attenzione sul Meridione e su quanto accade nel giornalismo locale di quei territori: «Guardare i giornali locali della mia terra, significa vedere un’altra Italia fatta di crimini – ha continuato -. Purtroppo queste notizie non attirano l’attenzione dei Media che si sono abituati e non informano più l’opinione pubblica nazionale. E` un bollettino di guerra». Lo scrittore ha fatto vedere anche al pubblico le prime pagine di alcuni quotidiani napoletani, che – ha detto – «sono quelli più acquistati dai ragazzini, perché attraverso queste testate si riesce a capire chi comanda nella zona».

Roberto Saviano ha spiegato che questa stampa «ricorda che c’è un’Italia in guerra, su cui non si presta alcuna attenzione». «Ogni termine sui quotidiani locali è studiato; le parole non sono lasciate al caso». Messaggi in codice, che descrivono un’altra Italia. «I titoli dei giornali raccontano una realtà dove la vera paura è la totale delegittimazione; ti denigrano. Ti distruggono. La Criminalità Organizzata conosce alla perfezione la macchina mediatica ed è terrorizzata dalla condivisione dell’informazione».

Lo scrittore di Gomorra e ZeroZeroZero ha inoltre spiegato che «i criminali si sentono imprenditori e, per loro,  gli omicidi sono solo un fatto culturale». Saviano – che ha poi ricordato Corrado Alvaro, il quale affermava che la vera disperazione arriva quando si crede che vivere onestamente sia inutile – ha fatto vedere anche un video su un fatto di cronaca avvenuto a Maddaloni (Caserta). «Quando non sentirete più queste storie lontane allora vuol dire che il Paese si sta trasformando – ha affermato Saviano -. Mi è dispiaciuto molto che nei dieci punti del Governo in carica non si sia mai pronunciata la parola Mafia, che è la principale economia italiana. Non si parla di Mafia perché si ritiene che questi fatti riguardano un territorio che conta poco e che porta pochi voti. Ma chi è che sta comprando le aziende in crisi? Chi dà credito a quelle aziende che non ricevono più finanziamenti dalle Banche? Sono loro. E’ la Mafia». Saviano ha concluso sostenendo che le Organizzazioni ti insegnano all’infelicità. «Per combattere le Mafie, bisogna far capire ai ragazzi che la realtà non è così brutta come la Mafia vuole mostrarla. Danilo Dolci affermava: ” Ciascuno cresce solo se sognato”», ha concluso lo scrittore.

Il programma di domani: http://www.festivaldellatv.it/programma-festivaldellatvedei-nuovi-media.html

 

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