DANNY BOYLE: DA “MILLIONAIRE” ALLE OLIMPIADI DI LONDRA

Danny Boyle - filmisnow.it

Classe 1956, irlandese, Danny Boyle (nella foto – www.filmisnow.it) esce dal guscio nel 1996, anno in cui troviamo nelle sale cinematografiche il suo secondo film: “Trainspotting”. Film capolavoro, che è stato trampolino di lancio non solo per il regista, ma anche per il suo allora amico, Ewan McGregor. Nonostante Boyle sia diventato famoso con questo film cult e abbia ottenuto con esso un incredibile successo a livello mondiale, il suo futuro è tutt’altro che roseo.

Dopo aver fatto centro in tutti i botteghini,  regala, infatti, al pubblico due film flop: “Una vita esagerata” e “The Beach”, film nel quale si trova a dirigere la star Leonardo Di Caprio per esigenze di produzione, pellicola che segna la sua rottura definitiva con McGregor che ambiva al ruolo di protagonista. Fortunatamente i due lavori sembrano essere incidenti di percorso,  in pochissimo tempo, infatti, Boyle si riafferma e riacquista la credibilità del pubblico con le indimenticabili pellicole di “28 giorni dopo” e di “Millions”.

Ma il vero e proprio successo per il regista irlandese arriva nel 2008, quando vince ben otto premi oscar (di cui uno alla miglior regia e uno al miglior film) con il suo fiore all’occhiello: “The Millionaire”. Boyle dimostra a dodici anni di distanza di non aver perso una delle sue più grandi qualità: l’essere scopritore di talenti. Dopo Evan McGregor, torna così nelle sale con i giovani Freida Pinto e Dev Patel. Con queste nuove star, egli mette in scena una singolare ed emozionante storia d’amore che viene raccontata durante la scalata al milione dell’edizione indiana di “Chi vuol essere milionario”.

Altra meravigliosa pellicola dallo scarso successo è stata “Sunshine”,  un thriller fantascientifico apprezzato molto dalla critica, ma pochissimo dal pubblico. Stessa sorte per il film che vede protagonista James Franco: “127 ore”, storia di uno sfortunato escursionista che per sopravvivere ad un incidente, avvenuto tra le rocce dello Utah, è costretto a segarsi il braccio con un coltellino.

 Un percorso del tutto singolare quella di Boyle, una carriera che nonostante le incomprensioni del pubblico e il poco successo commerciale della maggior parte dei suoi film gli ha comunque permesso di avere l’onore di aprire le danze a questa nuova edizione dei Giochi Olimpici di Londra 2012. Quello che ci ha regalato nella serata di apertura è stato un qualcosa di unico e spettacolare che ha coinvolto ed emozionato in egual misura più di cinque miliardi di spettatori.

Nel 2013 uscirà l’ultimo film che ha appena finito di girare: “Trance”. Che riesca ad ottenere gli stessi risultati della serata di Londra? Staremo a vedere …

Maria Rosaria Piscitelli

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