Cinema Venezia, James Franco è l’asso piglia tutto

James Franco © la Biennale di Venezia - Foto ASAC
James Franco © la Biennale di Venezia – Foto ASAC

L’universo infantile e quello adolescenziale sono in assoluto lo scrigno dei misteri della vita umana. Sono questi i periodi in cui lo spirito si forgia per affrontare la vita adulta e dunque la vecchiaia. Le vicende, i traumi e le esperienze vissute in una manciata d’anni possono, perciò, lasciare il segno per sempre. Proprio all’infanzia e all’adolescenza, in particolare, è stata dedicata la quinta giornata della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il grande protagonista di oggi e, a dire il vero, di tutto il Festival, è il poliedrico James Franco che, dopo aver lasciato le vesti di regista in “Child of God” è tornato in sala stampa in qualità di attore protagonista del film d’esordio di Gia Coppola “Palo Alto”, in competizione per la sezione Orizzonti. Il film, tratto dal libro scritto proprio da Franco, seziona alcuni segmenti problematici del mondo degli adolescenti. Pur trattandosi di un tema ormai variamente affrontato in tutte le sue sfaccettature, quel che colpisce del film è l’originale stile fotografico della Coppola che, conferma, così, di avere ereditato alcune delle qualità artistiche che contraddistinguono la sua, ormai notissima, famiglia. Ancora figli d’arte in “A Fuller life” il documentario girato da Samantha Fuller che, per Venezia Classics, celebra il centesimo anniversario dalla nascita del padre Samel Fuller, pionere del giornalismo e notevole esponente del mondo della letteratura.

Si conferma ampio lo spazio dedicato ai teenagers con la toccante storia di Céline, una dodicenne che scappa via di casa nascondendosi in un autotreno e che trova riparo per l’anima  grazie all’amicizia con il camionista del mezzo su cui fugge. L’opera, firmata da Agnès Troublè, in arte Agnès B., ed intitolata “Je m’appelle Hmmm…” rintraccia, sottolinea e difende le debolezze dello spirito adolescenziale rimarcando l’innegabile bisogno di affetto e punti di riferimento da parte dei teenagers.

Alexandros Avranas © la Biennale di Venezia - Foto ASAC
Alexandros Avranas © la Biennale di Venezia – Foto ASAC

Ancora scontri generazionali, mistero, pedofilia, incesto ed orrore in “Miss Violence”, l’originalissimo lavoro cinematografico di Alexandros Avranas che scava nella vita di Angeliki, una ragazzina che muore buttandosi giù da un balcone. Il regista lavora molto sugli aspetti morali della vicenda, sottolineando che in un Europa afflitta dalla crisi economica è altrettanto giusto concentrarsi sulla crisi dei valori. Il film, che intende dare voce e rispetto a chi vive drammatiche situazioni di violenza domestica è quindi destinato a destare molto scalpore.

A proposito di clamore, è stata annunciato, proprio oggi, il ritiro dall’attività artistica del noto regista Hayao Miyazaki il quale ha affidato il compito di dare l’annuncio della sua decisione, che verrà approfondita in una conferenza stampa specifica la prossima settimana a Tokio, a Koji Hoscino, presidente dello Studio Ghibli alla fine della conferenza stampa dedicata al bellissimo film d’animazione “The Wind Rises” che rappresenta, quindi, l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki.

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Zac Efron in “Parkland” © la Biennale di Venezia – Foto ASAC

Tra gli annunci della giornata, da segnalare, infine, è anche quello di Paolo Del Brocco che, in occasione della conferenza stampa di “Parkland” di Peter Landesman, in concorso per Venezia 70, ha spiegato che il film sarà proiettato, in esclusiva su Rai 3, il prossimo 22 novembre per commemorare il cinquantesimo anniversario della morte di John F. Kennedy.

 Raffaella Sbrescia

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