“Siate come i bambini”. Innovativi, geniali, fantasiosi ma soprattutto liberi da pregiudizi. Per realizzare un sogno, piccolo o grande, bisogna proprio essere come fanciulli: chiudere gli occhi e immaginare che tutto sia possibile, nonostante le difficoltà, nonostante qualcuno ci dica che non si può fare perché nessuno prima di noi lo ha mai fatto. Ole Kirk Christiansen era un falegname danese che con fiducia e passione nel 1932 iniziò a fabbricare il primo giocattolo di legno. Ma fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’avvento della plastica che questo genio danese, dotato d’intuito e di spirito innovativo, costruì mattoncini incastrabili i quali ebbero un grande successo sul mercato facendo diventare la sua azienda, alla quale aveva dato il nome di Lego, famosa in tutto il mondo. Christiansen incontrò certamente lungo il proprio cammino moltissime difficoltà, ma non si arrese. Mai. Qualche giorno fa guardavo mio nipote maneggiare, con estro, le famose costruzioni. «Cosa stai facendo?», gli ho chiesto. «Zia, sto costruendo una casa». I suoi occhi erano vivaci e assorti allo stesso tempo. Ne ero sicura. Stava visualizzando l’edificio e dopo poco tempo lo ha costruito. Ho riconosciuto subito quello sguardo. Lo avevo visto in una foto degli anni Ottanta. La protagonista era una bambina bionda che giocava con i Lego, insieme al fratellino. Quella bimba immaginava di edificare intere città, stimolando così la fantasia. Quella bimba ero io. Christiansen era un uomo tenace che, anche se il suo primo laboratorio fu distrutto da incendio, non si diede per vinto. Anzi. Il falegname vide nella difficoltà una sfida e un’occasione per dare alla luce una nuova creatura: il giocattolo di legno, antenato del moderno Lego. Il suo spirito geniale è ancora qui, perché sopravvive nei tanti bambini che ancora oggi, grazie ai Lego, sognano un mondo migliore, più colorato e creativo. Il mondo delle favole, dove tutto è possibile. Per saperne di più sui Lego e sul loro acquisto potete consultare questo articolo su idealo.it.
Carla Cesinali
