Chiara Gamberale: «Scrivere? Il mio rimedio all’esistenza»

Rincasando dalla presentazione – svoltasi a Roma – di Adesso (Feltrinelli), il nuovo romanzo di Chiara Gamberale, ho continuato a riflettere sulla canzone che Erica Mou ha composto in collaborazione con la scrittrice, ispirandosi alla storia racchiusa nel libro. Un brano fine, fatto di parole evocative, di quei sentimenti contrastanti propri dell’abbandono amoroso descritto nel romanzo. L’unplugged di Erica e le parole con cui la Gamberale ha presentato la sua opera hanno calato, con sorprendente delicatezza e sensibilità, l’intera platea all’interno delle vicende di Lidia e Pietro, i due protagonisti. Effettivamente chiunque fosse presente quella sera – o ancor meglio abbia già letto il libro – può rispecchiarsi in essa con estrema facilità, leggervi una fetta del proprio passato. Viene naturale domandarsi come Chiara Gamberale riesca a toccare così profondamente il lettore e chiedersi in particolare come sia nato il romanzo che sembra parlare al cuore di ciascuno di noi, tanto da fare di Adesso, in brevissimo tempo, uno dei libri più venduti d’Italia. Abbiamo posto questi e altri interrogativi alla stessa Chiara Gamberale nella seguente intervista.

Lei ormai è una scrittrice affermata: undici libri all’attivo, ha vinto il Premio Campiello per il libro La zona cieca del 2008, le Sue opere sono tradotte in 16 lingue e inoltre collabora con diverse testate. A che età e in quale modalità si è avvicinata alla scrittura?
Ho scritto il mio primo “romanzo” a otto anni, era la storia di due piccoli montanari, Clara e Riki. Non succedeva, di fatto, nulla: ma stare fra quelle pagine mi faceva sentire a mio agio, come nella realtà non riuscivo a sentirmi. È ancora così e sempre lo sarà.

Cosa rappresenta per Lei lo scrivere? È semplicemente un lavoro oppure è un elemento costitutivo dell’esistenza?
Lo scrivo in Per dieci minuti: «scrivere è il mio rimedio all’esistenza».

Solitamente da cosa trae ispirazione per i suoi romanzi?
Le mie storie nascono sempre da una domanda, da un’urgenza che ho nella pancia. Per quanto riguarda Adesso l’urgenza è stata quella di capire come il desiderio, nelle nostre vite, può sempre trovare uno spunto per essere più forte della paura.

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Quali sono le sue preferenze in campo letterario? Che tipo di lettrice è?
Sono piuttosto onnivora. Per me leggere è importante e vitale esattamente quanto scrivere.

Mi indichi un libro che le ha cambiato la vita.
L’Odissea.

Chiara Gamberale, esiste un libro, tra quelli che ha letto, che vorrebbe aver scritto Lei stessa?
L’ultimo per cui ho provato questa sensazione è stato Magic Kingdom di Elkin.

Ero alla presentazione del Suo ultimo romanzo e non ho potuto far a meno di notare la Sua grande emozione.
È quell’urgenza che ho nella pancia il significato…

Di cosa parla Adesso?
Di quel momento particolare in cui la vita ci chiama, finalmente e fatalmente tocca a noi, perché ci innamoriamo e abbiamo la possibilità di accedere a una nuova parte di noi. Anche spaventosa…

C’è un personaggio del libro nel quale si rispecchia particolarmente? 
In nessuno mi rispecchio pienamente, ma ognuno condivide con me una caratteristica, il più delle volte un difetto… Con Lidia condivido, purtroppo, “l’ansimare a vuoto”. Con Pietro molte paure.

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Nel romanzo l’innamoramento è raccontato dall’interno: qual è – secondo Lei – l’aspetto più bello di questa fase? E il più brutto?
Il più bello è la sensazione di totale abbandono rispetto alle proprie convinzioni… Ed è anche il più brutto, nel senso che è quello che ci terrorizza.

Il tipo di resistenze e di paure espresse dai Suoi personaggi sono figlie della nostra epoca o pensa che siano sempre esistite?
Credo che esista da sempre una resistenza all’Adesso nell’essere umano.

Qual è il messaggio che Chiara Gamberale vuole veicolare ai Suoi lettori con questo romanzo?
Non lo so, io non regalo verità, ma condivido domande… E in questo romanzo lo faccio a ogni pagina…

Com’è nata la collaborazione con Erica Mou?
Ci siamo conosciute anni fa, io adoravo già la sua musica e lei aveva già letto i miei libri. Siamo diventate subito complici, nel profondo. E finalmente abbiamo avuto l’occasione di fare qualcosa che avesse il sapore del Noi, come la canzone di Erica, Adesso.

Aveva mai scritto il testo di una canzone?
No, non mi era mai capitato ed è stato esaltante. Sarebbe bello farlo ancora.

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