Amsterdam, grande festa per la riapertura del Museo Reale

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Dal sito www.rijksmuseum.nl

Ha riaperto le sue porte tra fuochi d’artificio, musica e spettacoli. Stiamo parlando del grande evento che si è tenuto sabato 13 aprile ad Amsterdam e che ha attirato diecimila persone proprio nella città olandese. Dopo dieci anni di lavori di ristrutturazione, il Museo Reale di Amsterdam è stato finalmente inaugurato.

A battezzare il nuovissimo Rijksmuseum è stata la regina Beatrice d’Olanda, atto che sarà ricordato come uno degli ultimi compiuti dalla regnante. È noto, infatti, che entro la fine del mese la settantacinquenne regina Beatrice abdicherà in favore del figlio Guglielmo Alessandro.

Ma tornando al museo, si tratta di una delle istituzioni che racchiudono il maggior numero di capolavori del periodo d’oro dell’arte olandese, tanto che tra le opere esposte spicca la celebre “Ronda di notte” di Rembrandt.

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Dal sito www.rijksmuseum.nl

Per più di 125 anni utilizzato come museo di lavoro, l’edificio che ospita il Museo Reale è stato inaugurato per la prima volta nel 1885 grazie al progetto dell’architetto Pierre Cuypers. Un edificio imponente e, forse, un po’ severo se visto dal centro storico, ma che ammirato da Museumplein (la piazza del museo) ripropone per certi versi le sembianze di un castello da fiaba.

Con una lunga storia alle spalle, la struttura necessitava da tempo di un restyling radicale, tanto che nel 2000 il governo olandese ha dato il via libera ai lavori, cominciati a tutti gli effetti, però, solo nel 2004. Ora, a quasi dieci anni di distanza, la ristrutturazione è terminata e il museo può tornare ad accogliere appassionati di arte e turisti.

 

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Valentina Sala

Giornalista pubblicista. Tra i suoi campi di interesse soprattutto viaggi e cultura. Dopo una laurea di primo livello in Scienze della Comunicazione consegue la specialistica in Editoria con il massimo dei voti e con una tesi sul rapporto tra letterati e città, ricostruendo la Parigi di Émile Zola e la Vienna di Joseph Roth. Collabora con più giornali e riviste e affianca alla professione giornalistica quella di insegnante di Psicologia della Comunicazione. Tra le sue passioni i romanzi capaci di raccontare un luogo e un’epoca, i film di François Truffaut, il buon cibo, le città europee e, soprattutto, il viaggio inteso come modo per scoprire e confrontarsi con realtà diverse.

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