Opinioni

Lo strano caso della Lega Nord

di Maria Ianniciello

Gli italiani che abitano da Roma in giù sono stati più volte umiliati ed accusati di ladrocinio, di vivere sulle spalle di uno Stato che invece faceva solo gli interessi di una parte del Paese, il Nord Italia, attraverso rappresentanti di Governo (vedi Roberto Maroni che è stato Ministro dell’Interno) provenienti dalla Lega Nord, gente che ha ricoperto cariche importanti pur non rappresentando tutto il Paese. La verità è che a dettare le leggi, come giustamente scrive Pino Aprile nei suoi libri, è la parte più ricca dell’Italia a discapito del Meridione che non riuscirà mai a progredire senza quelle grandi infrastrutture di cui gode il Nord grazie anche ai soldi dei meridionali confiscati in 150 anni. Anzi, bisogna ammettere, che a Sud di Roma si è già fatto tanto, tantissimo. Nonostante l’assenza di una rete capillare ferroviaria e stradale ci sono alcune zone dove si è sviluppata una piccola e media imprenditoria. A dimostrazione che chi vuole può. Ma, ritornando alla Lega Nord – che si autodefiniva onesta e capace – come al solito non è tutto oro ciò che luccica; in realtà stiamo allestendo il solito teatrino italiano dove il cattivo sembra essere punito ma solo nella finzione perché abbassato il sipario tutto ritornerà come prima. E i soliti i…dioti torneranno più agguerriti che mai per dividere ancor di più un Paese che in realtà non è mai stato unito. In che modo? Non con le armi, come è stato fatto 150 anni fa, bensì con il federalismo attraverso il quale un incapace metterà in scena uno nuovo spettacolo e, travestito da Robin Hood, riuscirà con l’inganno ancora una volta a togliere a quelli che vengono definiti poveri per dare ai ricchi…


11 aprile 2012, ore 10.00

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

4 pensieri riguardo “Lo strano caso della Lega Nord

  • FedericoFoto

    Appena sentita questa storiaccia mi sono tornate in mente le ripetute offese di Bossi & co. quando ripetutamente gridavano ROMA LADRONA!
    I sostenitori di questo partito "anti-Italia" sono stati già ampiamente fregati quando fù istituita la Banca della Padania (credo si chiamasse Credieuronord), non contenti hanno continuato ad essere presi per i fondelli per tutti questi anni e, da come ho visto in tv, si sono riuniti per dare continuità a tutto questo teatrino!!!
    Spero che un giorno queste persone si ricordino delle origini e riescano a definirsi Italiani!

    Ciao
    Federico

  • Maria Ianniciello

    Hai ragione, come ho scritto: è proprio uno squallido teatrino…e pensare che alcuni di loro (molti per la verità) hanno origini meridionali…VERGOGNA!

  • Questa storia si commenta con una sola parola: VERGOGNA!

    Davvero..tutti che accusano tutti e poi loro per primi sono ladri e sprecano i nostri soldi per le loro spese personali. Ecco i nostri politici…!
    E poi la Lega ha davvero rotto le scatole con le sue idee razziste che non vanno solo contro gli stranieri, ma anche contro l'Italia e la sua unità.

  • Quello che ha visto Federico l'ho visto anch'io, oggi ai tiggì.
    Una sceneggiata penosa, infantile, guidata da un ex ministro di questa vituperata Repubblica, con al fianco un ex ministro che, anche in questa veste, non perdeva occasione per invitare all'uso improprio della bandiera italiana, a disprezzarne inno e istituzioni, a incitare alla ribellione a un governo di cui faceva(no) parte…
    Dopo i baci commossi, la buffonata delle scope col simbolo della stella verde ha completato l'opera.
    Non so cosa ci sia dopo il classico fondo, ma è stato già raggiunto e stiamo raspando per andare ancora più giù.

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