Crisi Governo Letta: il Sistema Italia al collasso e non è una fiction

Governo letta al momento del giuramentp
Governo letta durante il giuramento

Non c’è niente per cui rallegrarsi e non è una fiction. Stiamo facendo la figura degli idioti e dei voltagabbana. Stiamo facendo la figura delle marionette e di coloro che antepongono gli interessi personali al bene collettivo. Sto usando la prima persona plurale perché questa classe politica non è altro che espressione di una forma mentis collettiva: la nostra. La mia mentalità e la tua, caro lettore, che mi stai leggendo. Inerti guardiamo l’Italia disgregarsi e, incuranti dei nostri diritti e soprattutto dei nostri doveri, continuiamo a tollerare che questo Parlamento e questo Governo di cialtroni distruggano quello che ancora c’è di buono in Italia. I ricatti di Berlusconi e l’aumento delle imposte sono solo facciate per nascondere ben altre magagne. In realtà, a mio modesto parere, questa gente non ha le competenze né l’onestà intellettuale per avviare il ciclo di riforme richiesto dall’Europa.

Perché? Perché il clientelismo, tenuto in piedi dal sistema di baratto dei voti, ha distrutto la cultura politica di questo Paese, mettendo completamente da parte il merito. A tutti i livelli. Nella Scuola, nella Sanità, nella Giustizia, nella Pubblica Amministrazione. L’Italia, per uscire da questa impasse, dovrebbe compiere una metamorfosi cerebrale, distruggendo il vecchio sistema prima nella mente e poi nei fatti. Dalle idee nascono le azioni che vanno pensate e meditate prima di essere compiute. Ma, tornando all’attualità e quindi all’aumento dell’Iva, è importante chiarire un aspetto. Berlusconi fa leva sulle debolezze degli italiani, anche se è pur vero che un aumento dell’Iva in questo momento sarebbe deleterio per i consumi. Ma come mai siamo arrivati a questo punto? Le tasse, come ho più volte sostenuto, sono soldi che i cittadini versano allo Stato per usufruire di servizi efficienti. Almeno così dovrebbe essere in teoria e invece l’italiano si sente quasi derubato, quindi di conseguenza spesso si rifiuta di pagarle. Perché? Perché i servizi pubblici non sono all’altezza delle sue esigenze, in quanto il clientelismo di cui ho accennato prima ha distrutto la meritocrazia, diffondendo il concetto, molto in voga soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, che un lavoro si può ottenere solo con la raccomandazione invece che con l’impegno e con lo studio. Proprio in quegli anni, la moglie di un personaggio della politica italiana, ringraziava il marito per aver realizzato i sogni dei giovani della comunità in cui risiedeva, alimentando la speranza e quindi il bisogno, che tradotto alla buona equivale a più voti. Più voti: più potere. La speranza è una parola che, messa in pratica, se non compresa, può trasformare l’individuo in un parassita della politica o del politico di turno. Come vedete, il cerchio si chiude in questo modo: baratto dei voti-inefficienza dei servizi- sprechi- sempre più tasse. Ciascuno è dunque artefice del suo male.  E` vero, le cose possono cambiare! Ma, se cade il sistema, crollano anche i suoi figli. Siamo pronti a questa evenienza? Io non credo. Da un sondaggio si evince che gli italiani guardano ben quattro ore di televisione al giorno, collocandosi in questa classifica ai primi posti in Europa. La maggioranza degli italiani non guarda i Tg o le trasmissioni di approfondimento giornalistico oppure i documentari, bensì le fiction. Ognuno dunque pianga il suo male…

Maria Ianniciello

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