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Insurgent: trama, trailer e recensione del film

Perché Divergent, Hunger Games o altri film dello stesso genere attraggono gli adolescenti? E perché la settima arte continua a produrre lungometraggi come il novello Insurgent? Vediamo un po’ di fare chiarezza. Nell’antica Grecia, e più in generale nell’antichità, i ragazzi erano chiamati a compiere dei riti d’iniziazione, che consistevano in veri e propri ostacoli da superare. L’obiettivo? Acquisire nuovi strumenti per diventare adulti consapevoli. Erano coinvolti i maschi e le femmine, senza distinzione di genere, anche se le prove non erano le stesse, considerata la diversa costituzione fisica dei due sessi. Secondo alcune ricerche storiche, un rituale, somigliante al Battesimo di oggi, segnava proprio il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Nella pratica tutto ciò si è perso e spetta alla Letteratura contemporanea tramandare questi antichi messaggi adattandosi però ai tempi che cambiano. I valori mutano, le esigenze anche, ma l’umanità continua a essere in perenne cammino; quindi tutto ciò che si è appresso non va dimenticato. 

I cosiddetti romanzi di formazione hanno proprio il compito di iniziare i giovani alla vita adulta e forse anche per questo essi piacciono così tanto ai ragazzi. Queste storie sono diventate una vera e propria moda che non ha lasciato indifferente la cinematografia.

insurgent trama

La fantasia di Veronica Roth, per esempio, ha ispirato il Cinema, che dai libri della scrittrice americana ha tratto due film: “Divergent” e “The Divergent series – Insurgent”. Quest’ultimo è uscito nelle sale italiane il 19 marzo 2015.

Insurgent: trama

Avevamo lasciato Tris (Shailene Woodley) e Quattro (Theo James) su un treno diretto verso la comunità dei Pacifici, i quali li ospitano, ma l’impavida Jeanine (Kate Winslet), capo degli Eruditi, proprio come la strega cattiva delle fiabe li fa inseguire da un gruppo di Intrepidi.

Tris, che è una divergente al 100 per cento e serve agli Eruditi per aprire una preziosa scatola, insieme al suo amato Quattro, intende debellare l’ordine costituito, che vede la città circondata da un altissimo recinto e gli abitanti suddivisi in fazioni. 

Gli esclusi, guidati da una fredda Naomi Watts nel ruolo della madre di Quattro e aiutati da una parte dei Candidi e di Intrepidi, hanno deciso di dichiarare guerra agli Eruditi. Tris però sa che non può sfuggire al suo destino e si consegna a Jeanine. Così la ragazza affronta la paura attraverso quattro prove. Con coraggio, Tris impara a gestire le emozioni considerate negative mediante la voce della ragione. Si sintonizza così con se stessa e libera la sua natura superando sensi di colpa e traumi passati.

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Un film al femminile…

Insurgent è un film al femminile, perché qui sono le donne che fanno la differenza, nel bene e nel male. Superba la regia di Robert Schwentke che, pur trattando una materia fin troppo nota (basti pensare a “The Giver – Il mondo di Jonas”, pellicola del 2014), riesce comunque a dare a ventata di freschezza al contenuto e alle immagini girate.

La regina di Insurgent è l’azione che qui si fa via via più rapida e, grazie agli effetti speciali, lo spettatore vive con pathos ogni singolo momento, partecipando in maniera attiva, proprio come si fa con un video game di ultima generazione.

Un po’ di Tris è presente in ciascuno di noi, quindi le siamo vicini. Verso il finale la macchina da presa ci lascia basiti… increduli. E adesso come va a finire? Ci chiediamo. Come andrà a finire Insurgent lo saprete solo andando al cinema. Intanto per noi questo film, che s’inserisce nel filone della fantascienza dispotica e post-apocalittica, è promosso a pieni voti (quasi)! Voto: [usr 3.5]

Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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