Blindspot arriva in Italia: trama e recensione della serie tv

Blindspot, trama e recensione della serie tv – E` tempo di Blindspot anche per l’Italia. La serie di successo trasmessa in America sul network della NBC e già prontamente rinnovata per una seconda stagione (alla luce di un buon riscontro da parte del pubblico), arriva sulle frequenze di Italia Uno dal 10 Aprile. Un evento molto atteso dato che, al momento, la serie è una fra le più commentate e twittate sui social network. Creata da Greg Berlanti, a lavoro anche sul franchise televisivo di Arrow e The Flash, Blindspot anche se non è una fra le produzioni televisive più originali dell’anno, sa come coinvolgere il pubblico. Jaimie Alexander è l’indiscussa protagonista (lei era Lady Sif nel primo film di Thor) e divide lo schermo con Sullivan Stapleton (visto ultimamente in 300 – l’alba di un Impero). Lei è una sconosciuta tutta tatuata con un misterioso passato alle spalle, lui è un agente dell’FBI che suo malgrado è stato coinvolto nella vita della giovane donna. Tutto ha inizio quando una ragazza viene trovata a Time Square, senza vestiti, con il corpo coperto di tatuaggi e senza ricordare la propria identità. L’FBI è costretta a chiamare l’agente Kurt Weller, perché il suo nome appare tra i tatuaggi della ragazza in questione. Nel mentre si cerca di far chiarezza sulla situazione, la task force incaricata di scoprire l’identità di Jane Doe, intuisce che ogni tatuaggio nasconde una storia e, forse, solo decifrandoli tutti si potrà risolvere questo intricato mistero.

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Ogni episodio di Blindspot è un tassello fondamentale per risolvere l’intricato puzzle di eventi. Infatti i tatuaggi di Jane Doe (così è stata chiamata la protagonista dato che attualmente non si conosce il suo vero nome), in realtà sono una caratteristica alquanto fondamentale per la vicenda stessa. Il corpo di Jane è una mappa, un percorso ad ostacoli che nasconde saggiamente un torbido segreto e, grazie alla lungimiranza di Kurt Weller, questo segreto pian piano viene fuori. Stando a stretto contatto è naturale poi che i due personaggi cominciano a sviluppare una certa alchimia, ma nel mondo competitivo di Blindspot, non c’è tempo per pensare ai sentimenti. Quindi il primo episodio – dei 23 previsti – riesce a presentare in maniera più che ottimale tutte le caratteristiche più particolari dello show.

Blindspot è infatti un prodotto televisivo fresco e sincero, appetibile soprattutto da parte del pubblico giovane (per via di quei dialoghi poco complessi e per un cast molto eterogeneo), ha una trama semplice ma d’impatto, una forte alchimia tra i due protagonisti, ed una regia che si focalizza proprio su i perseveranti giochi di sguardi fra Jane e Kurt. E’ un procedurale che durante il suo cammino non perde le caratteristiche peculiari, ha un ritmo serrato e ogni episodio scorre molto piacevolmente, e soprattutto si nota molto il tratto distintivo della scrittura di Berlanti, dato che la narrazione è piena densa di pathos, azione, corse forsennate in aiuto, colpi di scena e battute serrate. Pur non rimanendo fra gli annales della moderna serialità, Blindspot si conferma un crogiolo di grande intrattenimento, una serie coerente con il suo incipit e, durante il primo episodio, è capace di sviluppare un racconto tesissimo senza mai perdersi in frasi già dette ed assurdi giri di parole. Grazie poi a un buon doppiaggio, l’adattamento italiano riesce a mitigare e nascondere alcune pecche che erano palesi nella versione americana (come la recitazioni di alcuni membri del cast). Con i suoi pregi e difetti, Italia Uno si accaparra un altro grande serial statunitense, figlio di una moda sfrenata che (almeno in patria) sta dilagando senza controllo. Blindspopt continuerà a essere trasmessa ogni martedì con un doppio episodio a partire dalle 21.15

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