Le proprietà ‘magiche’ della Malva

Non so se la Malva sylvestris L. abbia proprietà magiche, come la tradizione popolare sostiene, so solo può essere usata, con buoni risultati, per diverse problematiche. Io penso che bisogna sempre provare e vedere come reagisce il nostro corpo perché ciascuno è diverso. Ad ogni modo la Malva ci dona una sensazione di benessere, soprattutto se la gustiamo sotto forma di tisana o decotto, da acquistare sfusa magari dall’erborista di fiducia o da raccogliere dato che cresce facilmente alle nostre latitudini.

La Malva è una pianta originaria dell’Europa, la si trova fino a 1300 metri di altitudine. Mi piace pensare che trasmetta tutta la sua energia grazie alla caratteristica eliotropica, giacché i fiori della pianta – che è alta circa 60 centimetri – seguono il corso del sole. E io immagino che proprio per questa sua peculiarità (dato che tra le parti usate ci sono proprio i fiori, oltre alle foglie e alle radici) eserciti un’azione antinfiammatoria, come se portasse nell’organismo il benessere dato dalla luce solare. Comunque, simbolismi a parte, la Malva ha molti principi attivi. Tra questi ricordiamo gli antociani e i tannini, come la Malvina e la Malvidina, che si trovano proprio nei fiori, le vitamine A, C e B1 e i sali minerali.

Malva proprietà magiche

La Malva – che è impiegata pure in cucina – ha proprietà emollienti; difatti contribuisce a disinfiammare le mucose dell’apparato digerente (dal cavo orale, passando per l’esofago e lo stomaco, sino all’intestino). In Fitoterapia viene usata in caso di stitichezza, colite, gastrite, cistite e persino contro l’enuresi del bambino. Può essere un valido auto se si soffre di mal di gola, tosse, bronchite, stomatite e afte ma è anche utilizzata per alleviare la couperose e l’acne. Avrete notato che la si usa per attutire – come direbbero i medici cinesi – soprattutto l’energia del fuoco. Tornando alle sue proprietà ‘magiche’, la Malva era considerata una pianta sacra dai pitagorici, mentre per gli antichi romani aveva caratteristiche afrodisiache ed era molto amata da Carlo Magno. Franca Molinaro nel libro Piante Magiche, piante apotropaiche e del diavolo (edizioni Il Papavero – pagine 33 e 34) scrive che può essere impiegata per rafforzare i capelli. Inoltre, nell’altopiano di Asiago, i pastori la raccoglievano per impedire l’irrancidimento del latte. La Molinaro scrive inoltre che la radice essiccata in lana nera fungeva da amuleto.

Valentina Beggio nel manuale Curarsi con le erbe (Gribaudo – pagina 170 ), per l’intestino infiammato, irritato e pigro, consiglia di mettere 50 grammi di fiori e foglie di Malva essiccati in un litro di acqua bollente per 10 minuti, poi si filtra – spremendo l’erba – e si beve una tazzina di questo infuso tiepido – che va riscaldato ogni volta bagnomaria – dopo i pasti.

Maria Ianniciello, naturopata e direttore di Cultura & Culture

 

 

N.B. L’articolo non sostituisce consulti di nessun genere.  In caso di problemi  rivolgersi al medico.

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