In primavera disintossica il fegato con il Cardo Mariano

Piante di primavera. Ecco il Cardo Mariano, disintossica il fegato ed infonde coraggio secondo la tradizione.

E` arrivata la primavera e con essa anche tutta una serie di disturbi più o meno invalidanti che interessano soprattutto le principali vie di comunicazione del nostro organismo come la pelle e gli organi dell’apparato respiratorio. A risentirne è inoltre il fegato che in Medicina Tradizionale Cinese è proprio l’organo di questa stagione.

Collegata al movimento legno, la cellula epatica, secondo questa antica e ben strutturata Scuola di pensiero, è associata alla cistifellea, agli occhi, al colore verde, al gusto acido e all’emozione della rabbia.

In primavera l’organismo si rinnova per affrontare l’espansione estiva dopo l’introversione invernale. In questo periodo, dunque, occorre: favorire i processi depurativi, prevenire i disturbi nervosi e neurovegetativi, evitare le fermentazioni intestinali, favorire la circolazione linfatica e sanguigna e prevenire le allergie respiratorie.

Tra le piante della primavera, più indicate per il fegato, c’è di sicuro il Cardo Mariano. Ma quali sono le sue proprietà?

Il Cardo Mariano è conosciuto sin dall’antichità; si trova traccia di questa pianta nel De herbis di Apuleio, il quale scrisse: “Quando la luna sarà in Capricorno col sole prendi l’erba Cardum sylvaticum e fino quando la porterai con te non ti potrà capitare nulla di male”.

La conoscenza antica e popolare era empirica, si basava sulle intuizioni e su una conoscenza analogica anziché analitica. Nulla sapeva Apuleio di principi attivi ma certamente aveva compreso che il Cardo Mariano infondeva coraggio.

Foto di Maria Ianniciello

Questa pianta, il cui nome botanico, è Silybum Marianum, disintossica il fegato dove sempre secondo la tradizione popolare dimora il coraggio. Un fegato sano conferisce al nostro organismo l’energia necessaria per affrontare le sfide della vita.

Il Cardo Mariano appartiene alla famiglia delle Composite o Asteracee, la stessa dell’invidia, del radicchio, delle lattughe, delle cicorie, della catalogna, della camomilla romana, del carciofo, del tarassaco, della comune camomilla, del girasole, della calendula…

Come gli altri membri della sua famiglia è composta da molteplici fiori singoli ed è indicata soprattutto nei periodi di passaggio, quindi nelle mezze stagioni, soprattutto in primavera quando bisogna riprendersi dalla stasi invernale.

Il Cardo Mariano è utile per uso interno in caso di disturbi epatici, di ipotensione, emoraggie, in trattamenti di sostegno per la chemioterapia, nel mal di mare e nei disturbi mestruali.

Per uso esterno, il Cardo è impiegato nelle disfunzioni della pelle quali le determatiti atopiche, la psoriasi e gli eritemi. Non può essere assunto se si soffre di ipertensione. Per i vari preparati vengono usati i frutti della pianta, impropriamente detti semi. (articolo della dott.ssa Maria Ianniciello, naturopata e giornalista pubblicista)

N.B. Questo articolo è puramente informativo. Sconsigliamo il fai da te.

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