Che cos’è l’effetto Pigmalione? Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Oggi viviamo in un’epoca d’oro, lo sviluppo tecnologico procede spedito, gran parte delle persone ha accesso non solo ad informazioni che in passato sarebbero state impensabili ma anche a strumenti incredibili; basti pensare alle funzioni di qualsiasi smartphone. Ogni anno gli uomini e le donne più ricche del pianeta accrescono il loro patrimonio. Eppure, la stragrande maggioranza degli individui, in particolare le nuove generazioni, è preoccupata per il futuro e vede il mondo in cui vive povero di risorse. Tante sono le persone che affermano di avere difficoltà economiche o d’inserimento nel mondo del lavoro e che non riescono ad esprimere il loro potenziale. Cosa spinge tante persone ad essere così pessimiste? Perché alcuni individui ottengono grandi risultati mentre molti altri, nonostante capacità superiori, non riescono a raggiungere gli stessi obiettivi? La risposta è molto semplice: sono le convinzioni a creare le esperienze di vita e conseguentemente i risultati. Siamo esseri unici con un talento unico ma le convinzioni, quelle non buone intendo, che acquisiamo durante la crescita creano la nostra realtà e non ci consentono di metterci in contatto con la nostra fonte.
Cerco di spiegarmi meglio: quando siamo bambini sappiamo ascoltare cosa la nostra anima desidera; il bambino infatti interagisce con il mondo in maniera spontanea, in lui non sono presenti paure, perché è tutt’uno con la fonte. Durante questa fase un genitore attento comprende la vera essenza del bambino e il suo fine dovrebbe essere quello di aiutare il figlio a scoprire sempre di più la sua natura, evitando di giudicarlo ma amandolo e comprendendolo. Il più delle volte questo non capita; il genitore, che non è in linea con la sua anima, pretende di avere il controllo su tutto e anche sul bambino; così facendo lo condiziona e lo priva della sua naturale capacità di evolversi seguendo la propria guida interna. Non sono le esperienze a creare le convinzioni ma sono le convinzioni a creare le esperienze. Tutti hanno dei talenti, il punto è che non tutti credono di averne; tendiamo ad omologarci, a seguire la massa e non quello che riteniamo essere buono per noi.
Se tutti fossimo in grado di ascoltare la nostra voce interiore vedremo il mondo con occhi diversi e saremo in grado di fare cose incredibili. Perché accade tutto ciò? Semplicemente perché non ci viene insegnato a credere in noi stessi. Può sembrare una banalità ma è la semplice e pura verità. L’effetto Pigmalione dimostra quanto le credenze facciano la differenza nella vita delle persone. L’esperimento – che prende il nome dalla leggenda di Pigmalione, il quale vede realizzarsi il suo desiderio di far diventare umana una statua di cui si era pazzamente innamorato – è noto anche come Effetto Rosenthal.
[blockquote style=”1″]Si tratta di un particolare studio di carattere psicosociale che il ricercatore americano Robert Rosenthal ideò con la sua equipe in una scuola californiana.[/blockquote]
E` un esperimento predittivo sul miglioramento delle capacità di un gruppo di studenti scelti a caso, i quali sarebbero stati sottoposti a dei test d’intelligenza. Questi alunni sarebbero stati affidati ad un gruppo d’insegnanti informati che si trattava di ragazzi molto intelligenti (cosa non vera). Rosenthal, dopo un anno, ripassò nella scuola e verificò che i soggetti selezionati, seppur scelti casualmente, avevano confermato appieno le sue previsioni migliorando notevolmente il proprio rendimento scolastico fino a divenire i migliori della classe. Tale effetto fu dovuto all’influenza dei professori, i quali – convinti della bravura dei ragazzi e non dubitando delle loro capacità- furono in grado di stimolarli nella giusta maniera favorendo in questo modo il loro apprendimento. I ragazzi, a loro volta convinti dai professori a credere in loro stessi, migliorarono in maniera naturale le loro prestazioni. Gli alunni avevano avuto fiducia nei docenti che credevano in loro, nel loro potenziale, nelle loro capacità favorendo così l’ottimale sviluppo intellettivo.
Tutto ciò si verifica in continuazione, ogni singolo individuo vive a suo modo l’effetto Pigmalione, cioè matura delle convinzioni che creeranno la sua realtà e sue esperienze. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma per sviluppare credenze positive abbiamo bisogno di stimoli altrettanto positivi? Uno stimolo risulta positivo o negativo a seconda dal risultato che genera. Mi spiego meglio: un bambino può crescere con genitori non propriamente perfetti e sviluppare credenze positive, come quella di credere in sé proprio per via dell’aver avuto quel padre o quella madre o viceversa crescere insicuro e pauroso pur avendo avuto genitori premurosi. Il punto non è capire come si siano formate le credenze, perché il loro sviluppo può essere causato da tanti motivi, dato che ognuno ha una sua natura unica, di conseguenza non per tutti vale la stessa cosa.
Bisogna comprendere, quindi, che sono le nostre credenze a creare il nostro futuro; possiamo prendercela con il mondo esterno, con il posto, con le persone e sarebbe comprensibile ma questo non modificherà la nostra situazione perché solo e soltanto noi abbiamo il potere di cambiare il nostro mondo. In ogni momento possiamo decidere di modificare le cose ma bisogna credere di poterlo fare e partendo sempre da noi stessi. E’ necessario eliminare tutta la spazzatura, che dall’esterno abbiamo assimilato, e ricreare nuovamente un collegamento con la nostra parte più profonda. Bisogna nuovamente ricreare un filo diretto con il nostro sentire e costruire su di esso le nostre credenze. Questo è possibile attraverso un lavoro di meditazione, di profonda introspezione, di visualizzazione e di un uso corretto dell’immaginazione. Diventare leader di te stesso è possibile? Sì perché essere centrato significa proprio questo ma è un esercizio quotidiano che richiede tempo e impegno, possiamo imparare a passare da uno stato d’animo pessimo ad uno migliore ma essere un tutt’uno con il nostro Sé è un’altra cosa. Non siamo solo corpo e cervello. Siamo molto di più; c’è una parte infinitamente più grande che è dentro di noi ed è lì che dobbiamo cercare il nostro tesoro.