Ecco chi è il leader

Nella foto Martin Luther King
Nella foto Martin Luther King

Come già accennato nel precedente articolo, si può diventare un leader nel proprio campo d’interesse, ma è necessario acquisire delle caratteristiche che ogni grande leader possiede.

Abbiamo affermato, sempre nell’altro articolo, che nessuno può definirsi un leader se non si ha la capacità di creare dei seguaci, ma come si creano dei seguaci e come si riesce a motivarli? Beh! La risposta è semplice; in generale chiunque voglia farsi seguire deve diventare affidabile guadagnando la fiducia della gente. Ma come si ottiene la fiducia di una persona? Semplicemente mantenendo una certa coerenza tra quello che si dice e quello che si fa, in altre parole mostrandosi integro. Un individuo può considerarsi coerente nel momento in cui i suoi valori coincidono con le proprie azioni, cioè quando appare per quello che è senza finzioni, come ha affermato Socrate: essere nella realtà ciò che sembriamo risulta essere un requisito essenziale per un leader. L’ottantanove per cento delle persone apprende attraverso la vista, ragion per cui più sei credibile e più facilmente altre persone si fideranno di te, perché osserveranno la coerenza di quello che dici nelle tue azioni. Nelle grandi aziende e nei rapporti sociali o sentimentali è l’integrità degli individui che ne fanno parte a rendere forte o debole tali unioni. La mancanza di fedeltà delle persone, quindi d’integrità, ha causato la caduta d’imperi o l’inizio di conflitti. Nell’antica Cina per evitare le invasioni barbariche si costruì la grande muraglia credendo che queste mura potessero impedire qualsiasi invasione, invece non fu così perché la Cina fu invasa tre volte dopo la costruzione della muraglia; ciò accadde perché le guardie a difesa delle mura furono corrotte. I cinesi non capirono l’importanza dell’integrità tra i propri soldati e ne pagarono le conseguenze.

Ci preoccupiamo dell’immagine che diamo, ma l’unica cosa che conta è apparire per quello che si è veramente: le azioni rispecchieranno sempre uno specifico modo di pensare e conseguentemente una specifica personalità. Quando si affermano delle cose ma se ne fanno di altre, allora le persone non si fideranno più di noi. A tal proposito vi racconto la storia di un giovane ebreo cresciuto in Germania molti anni fa. Questo giovane provava una grande ammirazione per il padre che educava la  sua famiglia secondo le consuetudini della sua fede e la portava in sinagoga regolarmente. Quando il ragazzo era adolescente, la sua famiglia fu costretta a trasferirsi in un’altra città della Germania, dove non c’era una sinagoga, ma solo una chiesa luterana. Siccome tutta la vita della cittadina ruotava attorno alla chiesa luterana, il padre decise che il nucleo familiare dovesse abbandonare la propria fede per quella luterana attribuendo la sua decisione a cause economiche. Il gesto dell’uomo, totalmente incoerente, deluse il ragazzo che per tutta la vita si dedicò alla scrittura di un libro, in cui espose una nuova visione di un mondo senza religione (per lui, era l’oppio dei popoli) e spinse molte persone a vivere senza Dio. Questa visione divenne il manifesto di un regime che avrebbe sottomesso mezzo mondo; il nome del ragazzo in questione era Karl Marx. Imparando a essere una persona coerente, avremo la possibilità di creare legami forti in campo lavorativo, affettivo, sentimentale; spesso però fingiamo di essere diversi a causa di esperienze passate dolorose per evitare il ripetersi di quelle situazioni. Ma, così facendo, noi alimentiamo solo la diffidenza nei nostri confronti, spingendo le persone ad allontanarsi e a voltarci le spalle. In conclusione: uno dei requisito essenziali, per essere un buon leader, è l’integrità, una dote che vi permetterà di convincere i membri del vostro team a seguirvi.

Carmine Caso 

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