Come essere altruisti senza dimenticare se stessi

Essere altruisti è forse la qualità più importante di un individuo; con questo termine, infatti, s’indica l’atteggiamento di quelle persone che si prodigano verso il prossimo e che sono disponibili verso i loro simili, ma non è solo questo. La maggior parte delle persone purtroppo conosce solo una parte del suo significato e questo modifica il suo senso più profondo e completo. Prima di tutto l’altruista è chi si mette a disposizione del prossimo non trascurando se stesso, i propri bisogni, non creando dentro di sé un disequilibrio affettivo, che caratterizza molte persone e si manifesta nel corpo sotto forma di malesseri.

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Quando parliamo di altruismo, ci riferiamo anche a una forma di collaborazione tra pari, in cui c’è un interscambio, cioè si dà e si è aperti a ricevere. Noi siamo fatti d’energia, lo dice la Scienza, e costantemente l’energia si muove da dentro a fuori; di conseguenza quando si perde energia ci si sente stanchi, sopraffatti, al contrario quando si è pieni di energia, ci si sente forti e propositivi. Immaginate un’auto. Essa può muoversi non solo per la presenza di combustibile ma grazie alla batteria, se quest’ultima è a riserva l’auto non si accende e non può svolgere il proprio compito. Lo stesso vale per l’uomo, quando perde solo energia e non sa attingere da altre fonti, oppure non è aperto ad accogliere, si troverà sempre e costantemente senza la sua energia vitale.

L’altruismo non è né un dare sempre in maniera disinteressata – perché questo si chiama sacrificio ed è una cosa che solo pochi individui sono in grado di fare perché attingono energia da forze più grandi di loro – ma non è neppure il fare le cose aspettandosi sempre qualcosa in cambio, questo si chiama opportunismo. Il vero altruismo sta in mezzo ai due estremi ed è la condizione in cui possiamo stare bene con noi stessi e con gli altri. La maggior parte delle persone, purtroppo concepisce l’altruismo solo nei suoi aspetti estremi, trasformandolo in qualcosa di diverso. Ci sono persone che credono che essere altruisti significhi essere sempre disponibili, ma questa è sudditanza, cioè si è spinti a fare le cose oppure si pretende si facciano per ubbidienza come dei sudditi o dei burattini. In questo modo non si fa altro che privare la persona della propria libertà. La persona sperde la propria libertà e comincia a sentirsi imprigionata, da qui gli attacchi di ansia o panico. L’altruismo, nella sua connotazione più nobile, è un’emanazione dell’amore, è amore in movimento, si è spinti a fare le cose perché si prova tale sentimento e lo sente dentro di sé; in questo modo non si viene privati della libertà perché ogni gesto è fatto con il cuore. In tutti gli altri casi si parla di altro, sono estremizzazioni dell’altruismo. Gli individui nascono liberi di dare o non dare, di essere disponibili o non esserlo, di essere presenti oppure no; già comprendere questo dimostra che si è più vicini all’equilibrio descritto sopra. Si è veramente altruisti quando ci si sente liberi e si apprezza la libertà di chi ci sta accanto, quando ci si ascolta e si sa ascoltare, quando ci si ama e nello stesso modo si sa amare. Il tutto parte sempre dentro di noi, perché come in fuori così in dentro: è una regola che vale per tutti, comprendiamola e accogliamola e ogni cosa ci apparirà più chiara.

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