SIRIA, L’APPELLO DELL’UNICEF A NAPOLITANO

Giacomo Guerrera – ©Unicef

La guerra civile continua ad imperversare in tutta la Siria mietendo decine di vittime al giorno. Anche ieri le forze siriane hanno ucciso circa 30 persone, metà delle quali bambini, durante bombardamenti di zone in mano ai ribelli alla periferia di Damasco. Un altro bilancio sanguinario, l’ennesimo da quando è iniziato il conflitto; ma quello di ieri è stato uno dei più pesanti bombardamenti – con aerei, razzi e artiglieria – degli ultimi due mesi, da quando cioè i ribelli hanno preso il controllo di una base militare vicino alla capitale. Una situazione insostenibile di fronte alla quale non si può rimanere indifferenti.

«Ogni giorno, oramai da quasi due anni, assistiamo sgomenti alla morte di migliaia di bambini vittime innocenti della guerra civile in Siria. Anche ieri 14 bimbi sono stati uccisi da raid di inusitata forza e violenza –dichiara il Presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera – La popolazione è in ginocchio, stremata dalla guerra e dalle condizioni metereologiche che, specie per i migliaia di siriani sfollati, rendono le condizioni di vita davvero difficili. L’Unicef dall’inizio delle ostilità lavora all’interno ed all’esterno della Siria per garantire agli oltre 1,5 milioni di  bambini colpiti dal conflitto assistenza psicologica, protezione, beni di prima necessità, acqua e cibo ma la situazione non sembra migliorare e la notizia della morte di bambini giunge oramai quotidiana davanti ai nostri occhi rendendo noi tutti inermi, senza parole. Si sta uccidendo un’intera generazione aggiungendo odio ad altro odio e di questo passo il futuro non garantirà risultati migliori».

Un impegno serio e continuativo, ma ancora insufficiente, quello dell’Unicef in Siria. E allora il presidente Guerrera lancia un appello al Capo dello Stato affinché si faccia qualcosa in più per tutelare le vittime del conflitto, soprattutto i bambini.

«Mi rivolgo con angoscia e speranza al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché si unisca all’Unicef nell’opera di sensibilizzazione dei cittadini italiani verso un conflitto, quello siriano, che sembra non finire mai, le cui morti pesano come macigni sulle coscienze di noi tutti. Attraverso la sua forza e autorevolezza auspichiamo si levi un appello al nostro Paese a non voltare lo sguardo di fronte all’ennesimo eccidio della storia, all’ennesima guerra che produce morte e disperazione. Chiediamo al Presidente Giorgio Napolitano – conclude il Presidente dell’Unicef Italia – di unirsi a noi, alle ong e a tutti gli operatori di pace impegnati in Siria per ribadire con forza la centralità dei dettami della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza spesso calpestati e vilipesi per logiche di cui a farne le spese, con la vita, sono i bambini. Non lo possiamo permettere. Non lo dobbiamo permettere».

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