Ludovico Einaudi: Elements, recensione dell’album

ludovico-einaudi-elements-album-recensioneIl nuovo album “Elements”, di Ludovico Einaudi, è un viaggio interiore alla scoperta di se stessi e delle radici filosofiche e culturali del mondo, un percorso che va indietro nel tempo, fino agli elementi che compongono la realtà. Uscito lo scorso 16 ottobre, questo nuovo lavoro del raffinato compositore e pianista torinese supera le aspettative, caratterizzandosi per la profonda ricerca spirituale tradotta in melodie toccanti ed evocative. “Elements” è stato registrato proprio nella casa di campagna nelle Langhe di Ludovico Einaudi, tra marzo e giugno; la particolare atmosfera che si crea in quei mesi di passaggio tra la primavera e l’estate, tra il freddo che lascia dietro di sé le ultime piogge e il caldo in cui la natura si risveglia, è presente in pezzi come “Night”, in cui Einaudi è accompagnato dall’ensemble d’archi Amsterdam Sinfonietta e la fusione degli strumenti evoca la tranquillità della notte scossa dal rincorrersi dei sogni, dalla loro confusione presto dimenticata al mattino. In questo brano c’è tutta la leggerezza delle ore notturne, le migliori per creare e, nello stesso tempo, riposare la mente dalla rapidità del giorno.

Petricor”, il brano d’apertura suonato con il violinista sudafricano Daniel Hope, spicca per le sonorità a tratti drammatiche, intense, che lasciano immaginare una lunga attesa, forse proprio quella della pioggia, dell’elemento “acqua”, come suggerisce il significato del titolo, il quale rimanda al profumo della pioggia sulla terra asciutta. Acqua la cui immagine ritorna anche in “Drop”, realizzata con il percussionista brasiliano Mauro Refosco; musica che rievoca la potenza della singola goccia che scava la roccia, o del cielo carico di nubi che sta per esplodere in uno scroscio incessante di pioggia. Gli elementi che compongono la natura si ritrovano intatti nella melodia che dà il nome all’album “Elements”, appunto, in cui la presenza degli Amsterdam Sinfonietta si mescola alla chitarra elettrica in un equilibrio perfetto che ricorda quello delle componenti della realtà, quasi fossero ingranaggi perfetti di un meccanismo che può evolvere ma non permettersi errori. Questa traccia può rimandare, però, anche a un altro significato, di cui lo stesso Einaudi ha parlato presentando il disco: gli elementi della tavola periodica, ovvero la chimica che crea il mondo.

©Dalla fanpage dell'artista
©Dalla fanpage dell’artista

Allo stesso modo gli elementi che compongono la vita possono essere intesi all’interno dello spazio, pura geometria, come accade in “Four Dimensions” (anche questo brano è realizzato con la collaborazione degli Amsterdam Sinfonietta”), in cui la quarta dimensione potrebbe essere, come accade nel ragionamento logico e matematico, il tempo, con note che si contraggono per poi espandersi, quasi a ricordare il respiro dell’universo. Il suono che ne risulta è estremamente lineare e pulito. Se il nostro mondo è creato su basi matematiche, gli elementi minimi non possono che essere i numeri: “Numbers”, nata dalla collaborazione con Mauro Refosco, ci riporta all’origine del mondo e perfino della razionalità: del resto anche l’uomo è un elemento della realtà, o meglio il suo pensiero, immagine evocata dall’ascolto dell’ottava traccia dell’album “Abc” e dall’undicesima, “Logos”.

Quest’ultimo pezzo è molto dinamico e ricorda proprio la mobilità delle parole, dei discorsi, dei dialoghi che si susseguono ogni giorno nelle vite di ciascuno di noi; un meraviglioso caos di concetti e suoni che si traducono in sonorità vive ed emozionanti. Il vortice di parole e pensieri che si mescolano nell’evocazione dell’elemento “aria” è presente anche nel brano “Whirling Winds” (in cui tornano gli Amsterdam Sinfonietta); un brano che inizia con la carezza della brezza leggera per poi crescere, espandersi con il suono che riempie l’aria e, infine, tornare alla quiete assoluta.

Dalla fanpage di Einaudi
Dalla fanpage di Einaudi

Tutti i brani dell’album, (quindici nell’edizione deluxe, che comprende tre variazioni sui temi di “Drop”, “Elements” e “Twice”) sono collegati tra loro dalla molteplicità di temi che hanno un comune denominatore: i più piccoli elementi in cui si può scomporre la realtà. Ogni musicista, da Mauro Refosco agli Amsterdam Sinfonietta, ha portato – è proprio il caso di ripetere il termine – elementi della propria cultura e della musicalità che ha sviluppato negli anni. L’album “Elements” è un’opera di suggestioni e sensazioni, da ascoltare soprattutto con la mente e il cuore, immaginando paesaggi e ricordi, come ha fatto Ludovico Einaudi, che è riuscito ad amalgamare i pezzi (o elementi) della sua vita, del suo passato musicale, addentrandosi nel caos di musica e pensieri fino a rimetterli in ordine, creando una vera e propria “coreografia” di note ed emozioni. Suoni maestosi, ricchi, che si espandono, frammenti di realtà, numeri, figure geometriche, istanti del tempo che si sovrappongono, piano, archi e chitarre elettriche a colorare il suono, si fondono senza soluzione di continuità, dando vita a “Elements”, il nuovo, toccante album di Ludovico Einaudi.

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