Lino D’Angiò è al Teatro Totò: l’intervista

Intervista a Lino D’Angiò, in scena al Teatro Totò di Napoli con “Revolushow… Vota D’Angiò sindaco”
Lino D’Angiò è un artista poliedrico che fa ridere ma con gusto. Nei suoi spettacoli l’attore racconta Napoli. Lo fa naturalmente con una vena comica, che si tinge di sarcasmo, e imitando molti personaggi partenopei. D’Angiò ha sempre avuto l’ossessione per i sindaci, tanto che dopo il successo di “Da grande voglio fare il sindaco”, si propone come primo cittadino con una performance diversa dal solito, perché il trasformista napoletano scende in campo in prima persona. L’allestimento andrà in scena al Teatro Totò di Napoli dal 10 al 20 marzo 2016; si tratta di un vero e proprio comizio, che – come spiega il protagonista – farà riflettere. Già il titolo promette bene; lo spettacolo s’intitola, infatti, “Revolushow… Vota D’Angiò sindaco”. «Ho imitato molti politici campani, quali Bassolino, Iervolino, De Luca, De Magistris – dice a Cultura & Culture -. Ho avuto sempre una certa predilezione per i sindaci e, dopo tanti anni di imitazioni, posso ormai candidarmi come primo cittadino della mia città. Nell’arco di due ore dovrò convincere l’elettorato a votarmi; in particolare mediante monologhi e personalità note dovrò dimostrare di conoscere la materia “Napoli”».

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Quando gli chiediamo di definire la città con un aggettivo Lino D’Angiò dice: «Per me è “napolosa”, cioè più che favolosa, così magari divento anch’io famoso come Matteo (il bimbo noto per aver coniato il termine “petaloso”, ndr)». Poi aggiunge: «Napoli è talmente importante, che non si rende conto di quanto lo sia, un po’ per colpa dei cittadini che fanno sempre dei paragoni con altre località; credo che non ce ne sia bisogno. Abbiamo una storia e una cultura secolare e trovo assurdo questo complesso d’inferiorità – afferma -. E` pur vero che siamo prigionieri della nostra tradizione, come accade per il teatro classico, che è talmente imponente da nascondere tutto ciò che è moderno, come per esempio gli spettacoli di Mimmo Borrelli, drammaturgo noto in tutto il mondo che scrive in dialetto ma che a Napoli non conosciamo». E per quanto riguarda il “sorriso” Lino D’Angiò sostiene: «Non si può ridere dalla mattina alla sera; rischiamo di assuefarci, a volte è importante anche realizzare qualcosa di alternativo e da questo concetto nasce il titolo “Revolushow… Vota D’Angiò sindaco”. Oggi è difficile, nonostante i tanti mezzi che abbiamo, fare la rivoluzione, perché siamo schiavi dei social. Ognuno di noi dovrebbe essere un po’ sindaco vigilando sulla propria città e guardandosi dentro». Per altre info su “Revolushow… Vota D’Angiò sindaco” puoi telefonare il botteghino: 0815647525. Il Teatro Totò è in via Frediano Cavara, 12/e.

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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