Elezioni Amministrative: occhi puntanti su Roma

©Fabiomax - Fotolia.com
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Dopo le elezioni amministrative che si sono tenute il 26 e il 27 di maggio, occhi puntati, ovviamente, sulla capitale, dove al ballottaggio dei prossimi 9 e 10 giugno andranno il candidato del Pd Ignazio Marino e il sindaco uscente del Pdl Gianni Alemanno. I due, rispettivamente fermi al 42,6 e al 30,3 %, hanno comunque avuto la meglio, infatti, sugli sfidanti Marcello De Vito del M5S (12,4 %), Alfio Marchini (9,5 %) della lista civica, Sandro Medici (2,2 %) e Alfonso L. Marra (1,2%). Buono, stando agli esiti di ieri, il piazzamento di Marino, anche se l’ex sindaco di Roma non sembra demordere, puntando l’attenzione su tutti quei cittadini che lo scorso week-end non sono andati a votare. Affluenza alle urne a Roma di poco più del 50 %: un dato, questo, da tenere presente e che chiaramente potrebbe rimescolare le carte. «Nessuno vuole essere sindaco di metà dei romani – ha infatti commentato Alemanno – Ora bisogna riportare a votare chi non lo ha fatto al primo turno». «Questa città vuole voltare pagina», ha subito affermato Marino. Una partita ancora aperta, quindi? Probabilmente sì, tanto che i due sfidanti sono già da ieri entrati in una nuova campagna elettorale. Un duello verbale che ha avuto inizio nel corso della serata, quando durante la puntata di Ballarò i due candidati sindaco si sono inviati, tramite collegamenti dallo studio, alcune pungenti frecciatine. Al centro del dibattito, come si può immaginare alla luce dei recenti atti violenti avvenuti proprio nella capitale, il tema della sicurezza, sui cui Marino è tornato più volte.

Gli altri ballottaggi – Ma al di là dell’importante partita romana, sono in tutto undici i comuni capoluogo che andranno al ballottaggio, mentre in altri cinque ha già vinto il centrosinistra. Le elezioni amministrative di questi giorni consegnano, infatti, le città di Sondrio, Isernia, Massa, Pisa e Vicenza ai rispettivi candidati del centrosinistra, nell’ordine Alcide Molteni, Luigi Brasiello, Alessandro Volpi, Marco Filippeschi e Achille Variati. Loro, quindi, i candidati dei comuni capoluogo che hanno al primo turno superato la soglia del 50 % dei voti e che sono immediatamente diventati primi cittadini. Diversa, invece, la faccenda per quanto riguarda quei capoluoghi in cui si dovrà tornare a votare. Un ballottaggio, questo, che si terrà nelle città di Roma, Brescia, Lodi, Avellino, Viterbo, Imperia, Ancona, Barletta, Iglesias, Siena e Treviso e che nella maggior parte dei casi vedrà sfidarsi le due principali forze che sostengono il governo, ossia Pd e Pdl.

I comuni “superiori” – Accanto ai capoluoghi, sono 76 i comuni con più di 15.000 abitanti in cui si è votato sempre il 26 e il 27 di maggio. In 55 di questi comuni si andrà al ballottaggio, mentre anche in questo caso lo schieramento che sembra essere andato un po’ meglio è sempre quello del centrosinistra: dieci, infatti, i comuni superiori a 15.000 abitanti in cui sono già stati eletti i candidati di questa parte politica e si tratta di Grumo Nevano, Imola, Ferentino, Velletri, Sarzana, Arese, Nova Milanese, Ivrea, Campi Bisenzio e Corciano. 6, poi, i comuni già in mano a delle liste civiche (si tratta di Forio, San Felice a Cancello, Brusciano, Aprilia, Grottammare, Vadelago), 4 al centrodestra (Isola di Capo Rizzuto, Ottaviano, Conversano, Monopoli) e uno, infine, alla Lega (Albignasego).

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