Lenny Kravitz, i dischi e i successi della rockstar che canta l’amore

 

 

Lenny-Kravitz

 

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Cinquant’anni fa (proprio come ieri, 26 maggio) nasceva uno dei cantanti e musicisti più amati del pop-rock mondiale. Lenny Kravitz, artista da decine di milioni di dischi venduti, non è mai stato uguale a se stesso. Capace di rimettersi sempre in discussione, come uomo e come artista, l’autore di successi come “Flay Away” e “American Woman” è oggi pronto a pubblicare un nuovo album di inediti (in uscita il 22 settembre 2014), per raccontare storie, personaggi ed emozioni incontrati in mezzo secolo di vita. Il percorso professionale e umano dell’affascinate rocker americano ha visto alternarsi momenti di straordinario successo ad altri meno brillanti, soprattutto a livello sentimentale.

L’avventura nel mondo delle sette note comincia all’inizio degli anni Ottanta, quando il giovane Lenny lascia New York per trasferirsi in California con mamma Roxie, attrice originaria delle Bahamas (ricordate Helen Willis nella serie tv I Jefferson?) e papà Sy (produttore discografico di origine ucraina). Qui comincia a studiare diversi strumenti, dal piano alla chitarra, dal basso alla batteria e ad amare la musica in tutte le sue sfumature. Dopo il diploma, appena 18enne, incide il primo disco autoprodotto, firmando i propri pezzi con lo pseudonimo Romeo Blue. La maggior parte dei brani composti in quel periodo risentono fortemente dell’influenza di artisti come Prince, Ella Fitzgerald, Miles Davis, tra i preferiti in assoluto di Lenny.

KRAVITZ

Alla fine degli anni Ottanta, però, il cantante statunitense decide di tornare nella sua New York e di godersi ciò che il destino ha da offrirgli. Incontra Lisa Bonet (attrice protagonista de I Robinson che sposerà poco dopo e dalla quale avrà una figlia, Zoe). Amore, incontri, progetti famigliari ma anche nuovi stimoli ricevuti. Kravitz si avvicina all’arte di Jimi Hendrix, Bob Marley, Beatles, Led Zeppelin, Stevie Wonder, icone che lo portano a sperimentare nuove sonorità e a ricercare ritmi e melodie diverse da ciò che abitualmente produce. Ed ecco arrivare il primo vero album pubblicato con una major, Virgin Records. E’ il 1989. Il disco, “Let Love Rule” ottiene un buon successo di vendite. Singoli come “I Build This Garden For Us” attirano l’attenzione di star già affermate come Madonna, che lo chiama alla sua corte per collaborare alla sexy hit “Justify My Love”. Un incontro (trasformatosi in un vero flirt) che pone fine al suo matrimonio con la Bonet, dalla quale si separa.

Il divorzio da Lisa è il tema che accompagna il secondo disco di Kravitz, “Mama Said”, pubblicato nel 1991, al quale partecipa anche un giovanissimo Sean Lennon (figlio di John e Yoko Ono). Numerose le collaborazioni in questa fase (in particolare con Slash dei Guns N’ Roses), ma è con il terzo lavoro in studio, “Are You Gonna Go My Way”, che l’artista comincia a ricevere premi e riconoscimenti, dagli MTV Awards ai Brit Awards. Nel 1995 è la volta di “Circus” che contiene hit quali “Rock And Roll Is Dead” e “Can’t Get You Off My Mind”. Lo stile di Lenny si fa sempre più definito, dalla sua ormai celebre chitarra elettrica fuoriescono note che come gioielli vanno a comporre un vero tesoro musicale. Parole, che evocano sogni e ricordi, poesie d’amore con le quali ricamare testi e canzoni.

 

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C’è un album, però, che può essere considerato il progetto della svolta, il simbolo del cambiamento nella carriera di Kravitz. Si tratta di “5”, pubblicato nel 1998. Qui è l’elettronica a far da padrona, ingrediente essenziale di un disco pluripremiato (4 Grammy) e vendutissimo non solo negli Usa ma anche in Europa. “I Belong To You”, “American Woman”, “If You Can’t Say No” sono solo alcune delle canzoni che lo incoronano miglior artista maschile dell’anno. Il nuovo millennio si apre con il primo “Greatest Hits” firmato Lenny Kravitz. Singolo che ne anticipa l’uscita è “Again”, unico inedito del disco. Un brano emozionante, intenso, romantico dall’inizio alla fine, come il video che lo accompagna, ricco di sensualità e di passione.

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Mai del tutto soddisfatto e appagato dal lavoro svolto e dai successi ottenuti, il rocker di New York sforna un altro album, il sesto della carriera. “Lenny”, questo il titolo, assume un significato ancor più rilevante per lui e per tutti i fan. E’ ancora l’amore a tormentare e a scaldare l’animo e il cuore di Kravitz (l’artista è spesso al centro del gossip per presunte relazioni e fidanzamenti con star mondiali, da Nicole Kidman a Natalie Imbruglia, da Penelope Cruz a Vanessa Paradis). “Lenny” comprende 13 tracce che parlano del suo mondo, tra cui le celebri “Stillness of Heart” e “Dig In” (con la quale si aggiudica l’ennesimo Grammy).

Tra il 2002 e il 2003 fioccano le collaborazioni e le partecipazioni a progetti di varia natura: brani con Jay-Z (“Guns and Roses” e “Storm”), un pezzo contro la guerra in Iraq (“We Want Peace”) e uno con Michael Jackson (“Another Day”). Molte anche le colonne sonore realizzate per il cinema (mondo al quale pare essere sempre più interessato vista la partecipazione, come attore, in alcuni film, come “Hunger Games: La Ragazza di Fuoco”). Perennemente attivo, il cantautore e sex symbol trova il tempo di scrivere nuove canzoni per il settimo disco della sua carriera: “Baptism” (2004). Tra le tracce, spiccano “Where Are We Running?”, hit radiofonica straripante di ritmo e vitalità. Al disco seguono un tour mondiale di grande successo e una serie di performance live al fianco degli Aerosmith. L’ultimo album, uscito nel 2008, è probabilmente il migliore di tutta la sua discografia. “It Is Time For A Love Revolution” segna, infatti, un ritorno al rock più classico, in perfetto stile anni Sessanta e Settanta, dal suono talvolta crudo e viscerale, maturo e ricercato, che tocca le corde più intime e profonde del vissuto del suo straordinario autore.

Silvia Marchetti 

 

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