Margherita Hack, quando diceva: diventate scettici…

Margherita Hack
Margherita Hack

Ogni essere umano nasce con uno scopo, con una missione che pian piano deve scoprire. Margherita Hack era nata per dare il suo personale contributo alla scienza e in particolare all’astrofisica. Nel giorno della sua morte, in molti l’hanno definita la Signora delle stelle, a me piace ricordarla come una donna carismatica e forte, dalla spiccata curiosità che guardava oltre la vita terrestre forse proprio per carpire ancor di più la natura del nostro Pianeta e dell’umanità.

L’astrofisica è deceduta ieri notte, a 91 anni, a Trieste per problemi cardiaci. Accanto a lei, il marito Aldo, con il quale ha trascorso settanta anni della sua vita. Margherita Hack è stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, svolgendo al contempo una capillare attività di divulgazione scientifica e dando un contributo considerevole alla ricerca sugli astri. Atea convinta, la Hack era membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society. «Andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà. Ma soprattutto bisogna imparare a dubitare, a diventare scettici», affermava.

E proprio in queste ultime parole c’è l’essenza di tutto il suo cammino, da scienziata e da donna. Perché per conoscere, bisogna farsi le giuste domande senza pensare per paradigmi o dando per scontate presunte verità. E sulla morte sosteneva: «Finché sono viva non c’è la morte, se c’è la morte non ci sono più io, quindi a che serve aver paura». Dopo Rita Levi Montacini, scompare quindi un’altra donna della scienza che però continuerà a vivere nel ricordo di ciascuno di noi e nelle sue numerose pubblicazioni.

Intanto arrivano da più parti messaggi di cordoglio. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dichiarato: «Apprendo con commozione la triste notizia della scomparsa di Margherita Hack, personalità di grande rilievo del mondo della cultura scientifica, che con i suoi studi e il suo impegno di docente ha costantemente servito e onorato l’Italia anche in campo internazionale. Ella ha rappresentato nello stesso tempo un forte esempio di passione civile, lasciando una nobile impronta nel dibattito pubblico e nel dialogo con i cittadini. Partecipo con sinceri sentimenti di vicinanza al cordoglio di tutte le persone che l’hanno avuta cara», ha concluso  il Capo dello Stato.

Carla Cesinali

 

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