Alla Festa dell’Inquietudine Max Manfredi

Max Manfredi
Max Manfredi

Un gruppo di “inquieti” si sta dirigendo verso Finale Ligure per la “Festa dell’inquietudine” che parte venerdì 31 maggio 2013 e dura tre giorni. Lo staff della manifestazione ci ha comunicato che venerdì l’ospite della serata sarà Max Manfredi, il quale porterà sul palco dell’Auditorium Chiostri di Santa Caterina, alle 21.45,  il progetto “Dremong”. Il musicista sarà accompagnato da Marco Frattini, Elisa Montaldo, Matteo Nahum, Daniele Pinceti. Al termine del concerto seguirà un incontro con Max Manfredi condotto dal giornalista Francesco Cevasco. Max Manfredi ha all’attivo cinque album, il più recente in ordine di tempo è “Luna Persa” con il quale ha ottenuto importanti riconoscimenti di critica e raggiunto importanti cifre di vendita. Attualmente sta lavorando a due progetti musicali paralleli che vedranno la luce entro la fine del 2013.

Artista obliquo, trasversale nei generi, dalla musica al teatro, dalla letteratura alla didattica,  Manfredi si può considerare un cesellatore di musica e parole. In occasione della Festa dell’Inquietudine presenta le sue canzoni con il carbonio 14, ovvero, lette, rilette, edite, inedite, antiche e nuove, vecchie, mai. Sulla scena cultural-musicale da oltre vent’anni, il musicista  racconta di mare, di viaggi, città e metropoli, storie d’amore e di disincanto, schiaffi e carezze, evocazioni di scene meridiane o crepuscolari con una formazione elettrica e classica, innamorata dei suoni degli anni Settanta e di strumenti tradizionali particolari come il gu-qin cinese, l’autoharp e il glockenspiel.

Max Manfredi definisce così l’inquietudine: «E`la non facile musa del mio operare poetico e musicale. In questo caso lavoro con quattro musicisti inquieti (Marco Frattini, Elisa Montaldo, Matteo Nahum, Daniele Pinceti, n.d.r.) provenienti da varie scuole, di svariate e alquanto eclettiche ascendenze – spiega -. Il nome dell’ensemble musicale, provvisorio (sempre per inquietudine ) è Dremong, il quale è un inquieto e inquietante orso tibetano dal carattere tradizionalmente  malvagio e che tende spesso ad alzarsi sulle zampe in posizione eretta, simile agli Umani, tanto da aver dato origine, secondo alcuni, alla leggenda dello Yeti, l’Abominevole Uomo delle Nevi».

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto