Risorto: trailer del film, recensione e trama

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Risorto: recensione e trama del film – Lucius guarda il tribuno Clavius e gli dice: «E` una strega, bruciamola». La presunta “strega” è Maria Maddalena, donna definita nel film che stiamo per esaminare «di facili costumi». Ed è tutta in queste parole l’inattendibilità non solo biblica ma anche storica di “Risorto”, la pellicola diretta da Kevin Reynolds. Innanzitutto la cosiddetta caccia alle streghe non era una pratica romana ma medievale; i Romani all’epoca di Gesù tolleravano le diverse confessioni dell’Impero, a patto che queste ultime non mettessero in discussione il potere dell’Imperatore. Come si evince dalla frase «date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che di Dio», pronunciata da Gesù e ripetuta nella pellicola da Bartolomeo per convincere il tribuno Clavius – interpretato da un poco credibile Joseph Fiennes – dell’inoffensività per Roma di un messaggio tuttavia sconvolgente. Inoltre sappiamo che Maria di Magdala non era una prostituta e che fu Papa Gregorio Magno nel 591 ad associare la Maddalena alla peccatrice pentita descritta nei Vangeli. Tale accostamento fu rimesso in discussione durante il Concilio Vaticano II. Ora trarre spunto da fatti storici e biblici per costruire una storia del tutto inventata è una consuetudine hollywoodiana. Basti pensare al magistrale “Ben Hur” (1958), premiato con undici premi Oscar e inserito tra i cento miglior film della cinematografica mondiale. E, quindi, fin qui nulla di strano se non fosse per l’incapacità di scrivere una sceneggiatura verosimile, credibile.

“Risorto” è un film stucchevole e poco innovativo, nonostante la materia trattata. Ci si prefigge l’obiettivo di indagare sul muro portante del Cristianesimo, la Resurrezione, mediante il pragmatismo di Clavius, e poi ci si perde nei cunicoli del messaggio cristiano che può essere interiorizzato solo percorrendo le vie del Cuore in modo autentico, non forzato. L’impressione è che, attraverso le incognite e i travagli del protagonista, si voglia parlare all’uomo contemporaneo che con la sua troppa razionalità cerca la pace ma invano perché ha perso il contatto con i Misteri della vita.

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Clavius – dopo aver visto morire il Nazareno – fa presidiare la tomba di Gesù su ordine di Ponzio Pilato per timore che i seguaci possano rubare il corpo di Cristo. Il prefetto in realtà subisce le pressioni del Sinedrio rappresentato da Caifa. I due soldati romani però si addormentano e, quando si svegliano, vedono una grande luce e la pietra del sepolcro aprirsi. I due terrorizzati scappano via. Pilato, sempre condizionato da Caifa, ordina a Clavius di trovare il cadavere di Gesù. Comincia così il viaggio del tribuno che conosce gli apostoli e vede il Cristo. “Risorto” è dunque un film che riflette sull’incapacità di credere senza vedere ma è anche un percorso di fede, tutto in salita, dell’uomo comune. Si tratta purtroppo di una pellicola riuscita a metà per quel mix di incompletezza, di inattendibilità, di già visto. Di seguito il trailer.

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