Negramaro, ecco il nuovo singolo Sei tu la mia città

I Negramaro pubblicano a sorpresa il nuovo singolo “Sei tu la mia città”, che anticipa l’uscita di un disco di inediti previsto per l’autunno 2015. Un brano rock dallo sguardo cosmopolita, che danza in un groviglio di poesia e di immagini suggestive.

negramaro-nuovo-singolo-sei-tu-la-mia-citta.New York, Nashville, Londra, Madrid e, soprattutto, la Puglia, la loro terra d’origine. Queste sono le città e i luoghi che hanno portato alla nascita del nuovo singolo dei Negramaro, “Sei tu la mia città”. La canzone, che anticipa il nuovo disco di inediti della band salentina (la cui uscita è prevista per l’autunno 2015), è disponibile da oggi in esclusiva su iTunes. Un bel regalo inaspettato per tutti i fan di Giuliano e soci, con tanto di annuncio tramite un video lanciato sulla pagina ufficiale Facebook. “Ci abbiamo messo un po’ di tempo, però abbiamo preparato una cosa che non vediamo l’ora di farvi sentire”, annunciano nella clip i sei ragazzi, entusiasti e orgogliosi del loro pezzo.

Effettivamente l’attesa è stata lunga. Da mesi i fan chiedevano notizie su nuovi brani firmati Negramaro. Eccoli accontentati con il nuovo singolo Sei tu la mia città, da ascoltare tutto d’un fiato, una corsa rock tra strade, case, vicoli, fabbriche abbandonate, immersi nel fumo di una metropoli, perdendosi negli sguardi di sconosciuti, alla scoperta di nuove emozioni e avventure da vivere. “La strada si aggroviglia nei tuoi capelli. I lampioni che esplodono come fanali nei tuoi occhi. Hai il cuore che sa di asfalto e di preghiere…”, recita il testo.

sei-tu-la-mia-cittàIl sound inconfondibile della band incontra e si fonde con la voce straordinaria di Giuliano Sangiorgi, in forma e ispirato più che mai. La capacità di scrittura è ineccepibile: ancora una volta i Negramaro dimostrano di saper giocare con le parole, tra l’incanto della poesia e l’amarezza dei ricordi. In “Sei tu la mia città” prendono forma sentimenti contrastanti, storie di vita, racconti consumati da sorrisi e lacrime: “Le case che aprono le gambe agli sconosciuti, le chiese sono bocche di donne coi fucili appesi, le fabbriche sono vecchi indiani che fanno segni, il fumo porta via con sé gli ultimi giorni. Nascondimi dagli altri, son troppo comodi i tuoi denti. E sputami poi fuori..”, canta Giuliano Sangiorgi, voce dei Negramaro e autore del brano.

Il viaggio in musica, città dopo città, ha portato la band a scoprire realtà solo apparentemente diverse tra loro. Dal quartiere grigio londinese al grattacielo moderno newyorkese, fino all’abbraccio materno del Salento, fonte continua di ispirazione, le emozioni si sprecano. I Negramaro tornano con una canzone fedele alle loro ultime produzioni artistiche, alle melodie graffianti e all’esplosione di chitarre e batteria che hanno caratterizzato la maggior parte dei loro album. Il pezzo però ha però qualcosa di speciale: un tocco magico che dimostra non soltanto la maturità artistica raggiunta dalla band (protagonisti della scena rock italiana dal 2005), ma anche un senso di appartenenza al mondo, uno sguardo cosmopolita che, nella canzone, esalta suoni e immagini.

NegramaroI Negramaro con il nuovo singolo “Sei tu la mia città” hanno già scatenato migliaia di fan che hanno riversato la propria gioia per il brano con una valanga di commenti sui social. Non poteva essere diversamente: Giuliano, Lele, Ermanno, Danilo, Andrea e Pupillo hanno da sempre un rapporto speciale e diretto con il proprio pubblico, un affetto reciproco che cresce con il passare del tempo. Con i Negramaro la musica diventa strumento di crescita da condividere, è dispensatrice di emozioni e di ottimismo. E anche in questo nuovo brano, il viaggio onirico prosegue su un binario infinito di suoni e parole, non importa quali tappe saranno raggiunte e nemmeno quali e quante persone si incontreranno lungo il cammino. Ciò che conta è andare avanti, proseguire il cammino di ricerca e abbandonarsi allo stupore, come bambini innocenti: “concedimi la pace…investimi di luce…sei tu la mia città…sei tu la mia città…”.

Voto: [usr 4.5]

Silvia Marchetti

 

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto