Io, Claude Monet: al Cinema il documentario

Io, Claude Monet: recensione del documentario – Quando l’Arte incontra il Cinema, il risultato è garantito, come dimostra il documentario su Monet in sala il 14 e il 15 febbraio 2017. Io, Claude Monet, infatti, è un percorso affascinante e sui generis; è un viaggio fatto di parole e fotografie nella vita e nell’opera del grande pittore ma è anche un racconto di sofferenze, di stenti e di privazioni economiche, inimmaginabile per i contemporanei. L’artista era noto per le sue ‘immersioni’ nella Natura. L’obiettivo? Trasporre su tela le proprie impressioni in modo da suscitare le medesime sensazioni in chi osservava i suoi dipinti. Un’impresa non da poco che richiedeva un totale coinvolgimento e una straordinaria capacità di osservazione cogliendo i cambiamenti di luce sul paesaggio nelle diverse ore del giorno. Monet era, difatti, un impressionista. Già le premesse erano buone: non rispettava le regole e non amava stare negli spazi chiusi, voleva stare all’aperto, a contatto con la Natura e non dietro un banco scolastico. Il suo spirito era già movimentato e irrequieto.

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Attraverso tremila lettere scritte dall’artista, il film si concentra sui momenti salienti della vita del pittore proponendoci le opere che hanno caratterizzato alcune fasi, dalle caricature dei primi anni ai viaggi in Italia – prima a Bordighera nel 1884, dove dipinse Palma a Bordighera; Giardino a Bordighera, mattino; Il castello del Dolceacqua e altri lavori, e poi a Venezia in tarda età – dalla morte della moglie Camille, dalla quale ebbe due figli maschi, al legame con la seconda consorte Alice (poi deceduta nel 1911 lasciando nel pittore un vuoto incolmabile), dalla passione per le Ninfee nel suo giardino di Giverny agli ultimi anni, quando con gli occhi malati si apprestava a realizzare nuovi quadri, senza dimenticare le opere londinesi come per esempio Il parlamento di Londra, effetto di sole nella nebbia (1904). «Sono schiavo del mio lavoro, voglio sempre l’impossibile», disse Monet che su di sé pensava il peggio: «Non sono un pittore tanto straordinario – scrisse -. So solo che faccio ciò che posso per trasmettere quello che provo davanti alla Natura, e molto spesso per riuscire a farlo dimentico completamente le regole più elementari della pittura, semmai esistono. In breve commetto un bel po’ di errori visibili quando fisso le mie sensazioni, sarà sempre così ed è ciò che mi angoscia».

Io, Claude Monet è questo e molto altro ancora. Diretto da Phil Grabsky, il docu-film ci accosta al pittore con la semplicità di un bambino e con la passione di chi racconta l’Arte per il gusto di farlo senza intellettualismi. La fotografia, tra passato e presente, è unica. Le musiche originali di Stephen Baysted sono il valore aggiunto di un film che merita di essere visto al Cinema, dove la forza evocativa delle immagini è più coinvolgente. Io, Claude Monet è divulgato in Italia da Nexo Digital (trovi l’elenco delle sale qui: www.nexodigital.it/io-claude-monet/). Di seguito il trailer.

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