NON C’È MISURA

Pontificano per strada e sui media, istruiti da internet e preparati da moderne tecniche: cinema fa scuola; moda diventa cultura e maestri di comunicazione e di propaganda si affermano e si valorizzano, anche inventando e vantando meriti inesistenti. Di potenti e di loro amici si può anche avanzare qualche critica, ma sempre salvando insostituibilità ed inamovibilità: democrazia non è preparazione scrupolosa per intendere res publica e per ricoprire bene e per poco relative cariche, ma capacità di conquistare sicuro fine mese, che spesso mestiere arrotonda; di affermarsi e di confermarsi, consentendo a tutti libertà di accodarsi soprattutto per tornaconto. Non è sempre pacifica la convivenza nella costituzionalmente inconcepibile società, nettamente divisa in caste che contano e gente comune, le une indispensabili all’altra per creare e conservare groviglio di relazioni e di interessi, nel quale si vive, si sopravvive e si muore. Non facile rilevare carenze ed inefficienze, pur certificate: insorgono interessati e loro paladini a difendere operato, che i fatti invece dimostrano essere il peggiore immaginabile, come Mezzogiorno, lavoro, scuola, ricerca, sicurezza, parità e tanto altro, negativi per tanti, ma non per chi nello statu quo ci guazza felicemente. Dunque governi e singoli componenti respingono, anche tramite loro sostenitori, nonostante le non poche eccezioni finite al vaglio della Magistratura, qualsiasi addebito di responsabilità dei mali della società, pure rilevati dalla Corte dei Conti: Popolo sovrano, istruito dalla Costituzione, rinuncerebbe a qualche soldo, si priverebbe di qualche distrazione, ma saprebbe come regolarsi anche con chi pensasse solo di godere e di consolidare privilegi. Legge è potere astratto che riguarda tutti alla stessa maniera e non deve mai essere discrezionalità di pochi o di qualcuno, per favorire o per ledere, asservendo in protezione, fidelizzando in corruzione, prevaricando ed annullando regole scritte, cioè legalità. Egoismo, privo di ideali e pragmatico, attento a suo avere ed a suo potere, indirizza a vizi, a falsa ed inutile conoscenza, diffonde smodata voglia di guadagno ed allontana da doveri civici, sociali e privati, lasciando infinita scia di lutti e di danni: ratio contenga ipocrisia ed imponga modus in rebus.

Nunziante Minichiello

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