Brachetti al Teatro Sistina? Che sorpresa!

Arturo Brachetti ritorna a Roma, presso il Teatro Sistina, con uno spettacolo esilarante che si intitola appunto Brachetti, che sorpresa! Ecco i dettagli in questa recensione. 

Voto [usr 4.5]

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Clonatelo! Fate qualcosa, prima che sia troppo tardi. E’ questo il pensiero che più spesso mi sovviene mentre assisto al nuovo, attesissimo show di Arturo Brachetti in scena al Teatro Sistina, durante la prima per la stampa. L’artista che tutto il mondo ci invidia e che, giustamente, a tutto il mondo si concede, deliziando grandi e piccoli spettatori, torna a Roma dopo un’assenza lunga tre anni e ci porta tutti nel suo magico mondo, nella fantasia più bella e poetica. “Brachetti, che sorpresa!” è uno spettacolo diverso dai suoi precedenti, in cui forse è meno presente la performance del quick change, la sua carta d’identità, quel trasformismo frenetico che l’ha reso una star internazionale, ma che lascia spazio ad una storia che via via si fa sempre più chiara, fino al finale toccante e dal profondo significato. La scenografia mozzafiato, colorata e coinvolgente, ispirata a un immenso deposito di valigie che lo stesso Brachetti vide in India, e ricostruito con la tecnica del video-mapping (per la prima volta utilizzata in Italia in uno spettacolo del genere), accoglie un Arturo spaesato, confuso, che ha perso il suo bagaglio, in un luogo non luogo, un misterioso limbo in cui incontrerà strani personaggi, tra cui una sorta di Morpheus di Matrix (Kevin Michael Moore), una guida che lo accoglie in un fantomatico livello 3 (“da noi si arriva, da noi si va”) e che lo spronerà ad affrontare delle prove per salire di livello, come in un videogame. In quello che sarà un viaggio surreale, di magie, di sorprese apparentemente incomprensibili, di strabilianti effetti scenici e, naturalmente, di trasformismi ultraveloci, Brachetti e i suoi amici artisti accompagnano il pubblico in un mondo che è anche il nostro. Basterebbe lasciarsi andare, alleggerire il cuore dalle pesanti strutture della vita e tornare alla purezza propria dell’infanzia. Lo spirito con cui si deve assistere a questo bellissimo spettacolo, che in fondo è un po’ la storia di ognuno di noi. I bagagli, i fardelli che ci portiamo dietro, convinti che tutto il contenuto sia indispensabile per la nostra vita, non sono altro che polvere. Da lasciare alle nostre spalle per poter andare avanti leggeri, per salire di livello. Lo spaesato Arturo ritroverà la sua valigia e capirà, in quell’istante , che è il momento di andare, di abbandonare quelle tre dimensioni che ha visto giocare in scena: la sua infanzia, la sua fantasia, la sua parte materiale, ludica. E’ ora di proseguire, di crescere, senza paura. O di passare in un’altra e più alta dimensione, chissà. Oltre i sorprendenti effetti speciali, i trasformismi ineguagliabili, gli scherzi al pubblico da parte di Francesco Scimeni (la parte materiale del suo essere), illusionista pazzamente comico, l’ironia surreale di Luca&Tino (la fantasia), o le prestidigitazioni di Luca Bono (la gioventù), il nuovo show di Brachetti emoziona per i contenuti e per il suo messaggio profondo, poetico. Si può parlare di cose alte anche con un varietà magico come questo, tra un accenno a Magritte e un altro ai Pink Floyd, un occhio ai più piccoli e una mano tesa ai più grandi, tra un fumetto vivente, ombre cinesi, pittura sulla sabbia e un “trascendente” e stupefacente laser. Da non perdere.

Bentornato Arturo! Clonatelo, prima che sia troppo tardi.

 

Paolo Leone

 

Roma, Teatro Sistina. Fino al 26 aprile

Arte Brachetti srl presenta: Brachetti, che sorpresa! Di e con Arturo Brachetti.

E con: Luca Bono, Luca&Tino, Francesco Scimeni, Kevin Michael Moore.

Regia di Davide Calabrese; Consulenza artistica di Leo Ortolani; Musiche originali di Fabio Valdemarin; Voce fuori scena di Alberta Izzo.

Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Sistina nelle persone di Federica Fresa e Laura Fattore.

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