Nessuno si salva da solo, trama e recensione del film

Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca protagonisti del film Nessuno si salva da solo. Trama e recensione della pellicola di Sergio Castellitto. 

Nessuno-si-salva-da-soloLui si toglie la fede e la fa roteare sul tavolo. Lei gli chiede a cosa sta lavorando. Lui le risponde che sta scrivendo per il cinema. Lei fa dell’ironia e poi attacca. Si attaccano. Mettono in mezzo i figli. Si offendono. Il tono della voce è acido, severo, freddo come quei primi piani che non diventano mai primissimi nemmeno quando lei gli getta il gelato in faccia. «Tu non sei normale, io ti rovino. Ti tolgo i figli», dice lui. Lei piange mostrando tutta la sua fragilità e innocenza di bambina ferita che guarda il cibo e non riesce a nutrirsi perché ha fame di amore vero, quello che lui riusciva a darle all’inizio quando la loro storia era fatta di carezze appassionanti e buoni propositi. Questa è la scena più patetica – perché patetici sono i personaggi – e allo stesso tempo più intensa di “Nessuno si salva da solo”, il nuovo film diretto da Sergio Castellitto e ispirato al libro di Margaret Mazzantini che ha scritto la sceneggiatura del lungometraggio. Una trama semplice e non banale,  con pochi colpi di scena eppure così autentica perché racconta di un amore che sta per finire. Un amore intenso, dal quale sono nati due bambini. Delia e Gaetano, interpretati da Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio, sono figli del nostro tempo. Con le loro nevrosi e fragilità ci sono vicini. Soffrono, si guardano e si temono e poi ricordano. Castellitto con una serie di flashback ci fa conoscere il loro passato prossimo. Capiamo le loro ragioni e non prendiamo una posizione ben definita, perché Delia e Gaetano hanno torto e ragione. Entrambi. La macchina da presa li scruta, indugiando sui dettagli, e con una carrellata ci fa danzare con loro, che si emozionano e si amano intensamente; poi la quotidianità toglie il respiro lasciandoli sospesi nelle reciproche inquietudini.

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nessuno-si-salva-da-solo-tramaSergio Castellitto e Margaret Mazzantini sono dei cantastorie che riproducono sul grande schermo le ansie e le paure della società contemporanea. Donne fragili e vulnerabili che sanno essere forti all’occorrenza e uomini codardi che si tirano indietro di fronte alle loro responsabilità di mariti e padri. A differenza di Venuto al mondo (2012) e come Non ti muovere (2014), Nessuno si salva da solo è un melodramma familiare, il cui campo d’azione non è un contesto storico e sociale bensì le pareti domestiche e un ristorante. Più che azzeccata la collaborazione di Roberto Vecchioni che dà una lezione di vita alla coppia. Delia e Gaetano si amano ancora ma non riescono a venirsi incontro perché, come la maggior parte dei coniugi, non si rispettano nella loro totalità fatta di pregi e difetti. “Nessuno si salva da solo” è un film probabilmente scontato ma che grazie alla bravura del regista e degli attori, che sono in perfetta sintonia, riesce sul finale a trasmetterci un messaggio positivo.

Maria Ianniciello

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