IL LUSSO TRA EUROPA E AFRICA

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Ha preso il via questa mattina a Roma, presso il Cavalieri Hotel, l’International Herald Tribune Luxury Conference, iniziativa giunta alla dodicesima edizione e voluta fortemente dall’editorialista di moda Suzy Menkes. Il summit di quest’anno è incentrato sull’influenza dei paesi del Mediterraneo sul mondo della moda e del lusso e sulle potenzialità dell’Africa, sia come produttore che come consumatore di beni di lusso. Accostare le parole Africa e lusso sembra quasi un controsenso ed è certamente un atto rivoluzionario. Quando si digitano insieme le due parole, nei motori di ricerca compaiono siti di safari o hotel a cinque stelle ma non certo siti e immagini inerenti alla moda. Per questo motivo, la conferenza in programma il 15 e 16 novembre a Roma ha una portata innovativa che propone una riflessione sul mondo della moda a 360 gradi.

L’evento prevede la partecipazione di oltre 500 delegati provenienti da più di 35 nazioni edarà voce ai più importanti stilisti e dirigenti d’aziende del mercato Fashion & Luxury. Da Manolo Blahnik e Frida Giannini, passando per Bono Vox, Diego Della Valle e Vivienne Westwood, fino a Farida Khelfa e Donatella Versace. L’International Herald Tribune’s luxury Conference è il più importante forum internazionale riservato ai leader di mercato dell’industria mondiale di beni di lusso e, dopo la prima edizione a Parigi nel 2001, è stato ospitato a Londra, New Delhi, Mosca, Istanbul, Dubai, Berlino, Hong Kong e São Paulo.

Quest’anno è toccato a Roma dove, ad aprire la manifestazione, è stato il sindaco Gianni Alemanno che ha sottolineato che la città «è orgogliosa di ospitare eventi così importanti, non solo per il futuro di questa città e del nostro paese, ma per tutto il mondo della moda, del lusso e del design», rilevando che «nel grande equilibrio della globalizzazione ci sono due poli distinti che però possono cooperare tra loro, ovvero eccellenza e solidarietà». E per Alemanno «un’iniziativa come questa che guarda con attenzione all’Africa è molto importante perché noi membri di paesi occidentali abbiamo qualcosa da restituire all’Africa per avere un vero equilibrio». Presenti oltre al sindaco, l’assessore capitolino Rosella Sensi, e Silvia Venturini Fendi, Creative Director Fendi e Presidente di AltaRoma.

Proprio di Silvia Venturini Fendi è stato l’intervento più interessante, incentrato sul progetto che Carmina Campus ha sviluppato a partire dal 2007 in Africa creando borse, accessori e pezzi unici  realizzati  con materiali di riuso e lavorazioni di alto  artigianato. Oltre alla sessione “Handmade in Kenya”, fittissimo è il programma della due giorni di convegni che vedrà alternarsi ospiti provenienti da tutto il mondo.

Il leader degli U2 parlerà del progetto realizzato nel Mali con Renzo Rosso, Livia Firth e Franca Sozzani racconteranno l’esperienza africana e di come si potrebbe sviluppare la moda attraverso Fashion4Development per l’ONU, i CEO di P&G si occuperanno di come si può valorizzare l’Africa, utilizzando il patrimonio naturale che ha, e l’AD di Mercedes, che sostiene le fashion week di tutto il mondo, racconterà delle settimane della moda africane. Moda ed etica, dunque, con la finalità di salvaguardare e valorizzare le risorse provenienti dall’Africa. Ma in questi giorni a Roma si parlerà anche di Made in Italy e delle exit strategies per difendere la produzione nostrana.

Piera Vincenti

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