Bastille day: recensione del film e trailer

In un periodo storico in cui ogni giorno il telegiornale riferisce di una tragedia in qualche parte del mondo in seguito ad un atto terroristico, film come Bastille Day trovano una facile e spigolosa ispirazione. Seguendo le orme del recente franchise Attacco al Potere con Gerard Butler che cerca di difendere a tutti i costi il Presidente degli Stati Uniti, interpretato da Aaron Eckhart, Idris Elba è protagonista di questo thriller action diretto da James Watkins, uscito nelle sale italiane il 13 luglio 2016. Al suo fianco Richard Madden, la star di Game of Thrones, nei panni di un borseggiatore americano che ruba la borsa sbagliata e si ritrova al centro di una cospirazione su larga scala in cui sono coinvolte la CIA e la polizia di Stato. La star della serie tv Luther e film come Prometheus e Thor, sembra una nuova versione di Jason Bourne mentre insegue criminali e terroristi sui tetti, per le strade della città e combatte corpo a corpo quando non è impegnato in acrobatiche sparatorie. Il regista inglese di impronta horror, dopo The Woman in Black, Eden Lake e My Little Eye ha accettato la sfida di realizzare un film d’azione che utilizza in parte la formula del buddy movie e in parte lo stile esplosivo e dinamico di Die Hard e Bourne. Madsen ed Elba compongono una coppia alquanto improbabile che funziona per il connubio di umorismo e sarcasmo che rende la sceneggiatura di Andrew Baldwin dinamica e lineare.

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In Bastille Day le numerose scene di azione cercano un equilibrio con l’impegno sociale e politico, ma sullo sfondo di una Londra in continuo movimento e in stato di allerta, il film si perde in situazioni inverosimili, risolte forse troppo superficiale dal regista. Quando sta per delinearsi un poliziesco intrigante e coinvolgente, seppur poco originale, la narrazione viene travolta da un’incursione violenta che sembra riprendere il cult V per Vendetta con il volto mascherato che incita le masse e una folle inferocita che riesce ad entrare con assoluta semplicità nella banca più importante della città, cuore pulsante dell’economia mondiale. Si può apprezzare il tentativo di Watkins di recuperare l’atmosfera e la suspance dei thriller anni ’70 di Sidney Lumet come l’indimenticabile Quel pomeriggio di un giorno da cani con Al Pacino, ma il risultato finale non è pienamente convincente.

Bastille Day rimane un thriller d’azione finalizzato al puro intrattenimento con un buon ritmo serrato anche grazie ad un montaggio dinamico e incalzante, con dei personaggi pieni di difetti che sono costretti dagli eventi a ritrovare se stessi e a comprendere la loro missione. La formula della coppia di natura opposta che collabora per fronteggiare una serie di piani diabolici che mirano a gettare il mondo nel caos civile e politico, richiede ormai un approccio diverso e innovativo, per non cadere nel solito film estivo di cui non si sente la mancanza. «Hitchcock è il mio eroe e Bastille Day ha la classica impostazione hitchcockiana dell’uomo sbagliato, nel posto sbagliato, al momento sbagliato», ha spiegato Watkins. Pur riconoscendo questa impostazione della trama che coinvolge lo spettatore nella prima metà del film, non possiamo fare a meno di notare l’insufficienza e la regia troppo artificiosa della seconda parte, che lascia spazio a un cinema imperfetto e incompleto. Poiché ultimamente la realtà supera la fantasia e possiamo seguire queste storie di sangue e corruzione leggendo semplicemente le notizie o accendendo la tv, questo genere di film si distingue per la loro ripetitività e per un pizzico di masochismo. Di seguito il trailer del film Bastille Day e qualche immagine.

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