Grecia: Salonicco tra mare, dolci e arte

grecia-salonicco-mare-dolci-arte
©Valentina Sala

Un lungo soggiorno tra monumenti antichissimi, dolci di tutti i tipi, passeggiate sul festante lungomare e tuffi in un mare incredibile. Una settimana di sosta a Salonicco è quello che ci vuole per cogliere le potenzialità di una città un po’ sottovalutata, volto forse non troppo conosciuto di una Grecia che ci rivela personalità diverse e sorprendenti. La prima impressione su questa tappa del nostro tour greco ve la abbiamo già raccontata: poco di quello che avevamo letto e sentito prima di partire rende giustizia a un luogo tanto ricco di storia e spunti interessanti, terra di passaggio e di scambio tra popoli. Ora, dopo alcuni giorni trascorsi nel capoluogo della regione della Macedonia, non resta che raccogliere qualche idea: flash che raccontano una città disordinata, caotica e vivace. Innanzitutto i dolci. Impossibile, infatti, non restare colpiti dalla quantità e dalla qualità di squisitezze che costeggiano le strade del centro e dei piccoli e caratteristici quartieri più periferici: vetrine di panetterie e pasticcerie si susseguono una dopo l’altra, sono tentazione continua per i passanti, invogliano con dolci che certamente richiamano la tradizione ottomana, con il baklava in cima alla lista, ma che esplorano anche culture culinarie diverse. Pasta fillo ricoperta di miele si accosta, qui, a torte con panna montata (come l’ekmek kantaifi, pan di spagna ricoperto da panna, noci e pistacchi), coni di sfoglia farciti con crema (i famosi trigona), bignè, profiteroles al cioccolato: un mix di colori e profumi da cui è difficile sfuggire. Ce n’è davvero per tutti i gusti e le calorie, in fondo, non sono un gran problema: servono energie per avventurarsi tra le ripide salite e discese che caratterizzano la città.

E poi il mare, incredibilmente cristallino anche in questa parte di Grecia. Quando abbiamo scelto di dare inizio al nostro tour proprio da Salonicco, la cosa a cui meno pensavamo era la vita da spiaggia. Le isole greche sono la meta preferita per chi è in cerca di mare limpido e calette da fotografia, ma anche qui lo scenario è suggestivo e una gita alla Penisola Calcidica, un centinaio di chilometri a sud-est, è un’ottima idea per una giornata fuori città. Tre propaggini, una accanto all’altra, si distendono nel Mar Egeo, sono punte finali di una più grande e retrostante penisola montuosa. Tre braccia, quindi, da quella più vivace ed edificata (Kassándra) alla rilassante Sithonía (dove abbiamo scoperto spiagge tranquille e acque cristalline), sino alla parte più orientale della penisola, dove si trova la comunità monastica del Monte Athos, accessibile solo a pellegrini di sesso maschile. La vita, vi avevamo già accennato, è frenetica a Salonicco e la sera il lungomare diviene un catalizzatore per giovani in cerca di divertimento ma anche per famiglie a passeggio. Lì, su un terrazzone affacciato direttamente e senza protezioni sul golfo, ecco scorrere la movida locale: locali, musica, street-food e, nelle vie appena retrostanti, ottimi ristoranti, dove chef sempre gentili offrono un piccolo antipasto e il dolce a chi sceglie di assaggiare le loro prelibatezze.

Una cosa ci colpisce, infine, di Salonicco e dei suoi monumenti. È qualcosa che svela la storia della città, quel susseguirsi di popoli che vi hanno vissuto, le sue culture e religioni differenti. Gli edifici cambiano funzione, negli anni si trasformano da basilica a moschea, da bagno turno a chiesa, da mausoleo romano a luogo di culto cristiano; mosaici, minareti, altari, icone, mihrab adornano i monumenti di secolo in secolo, ne modificano la natura. È un adattare ciò che c’è già, renderlo qualcos’altro, pur rispettando, questa è l’impressione, ciò che c’era prima. Gli indizi sono lì e li si può cogliere: non è difficile capire le funzioni che un edificio di culto ha avuto nella storia. Siamo pronti a lasciare questa città: in una settimana abbiamo cercato di raccogliere più stimoli possibili, di segnarli su taccuini e nella mente. Salonicco è uno di quei luoghi che, un po’ come Sarajevo, alla bellezza oggettiva di piazze o boulevard contrappongono un’anima complessa, fatta di storie diverse. Il quartiere di Neapoli, dove per qualche giorno abbiamo vissuto, ci mancherà. Ma è tempo di partire e anche questa volta la meta ci incuriosisce. Stiamo per raggiungere le Meteore! Per gli altri reportage, clicca qui.

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto