Il sacrificio del cervo sacro: trama, trailer e recensione

Il sacrificio del cervo sacro: non fatevi ingannare dal titolo né dal trailer di questo film poco ortodosso che si diverte a tenere sulle spine l’ignaro spettatore con le musiche al cardiopalmo e un leggero zoom sui primi piani dei protagonisti. La trama di questa pellicola non ruota intorno al dramma piccolo-borghese di una coppia di professionisti, con due figli pallidi e imperscrutabili; è piuttosto la storia di un nucleo familiare che vede perdere le sue certezze poco alla volta. La scienza e la tecnologia medica falliscono di fronte al mistero oscuro di una vendetta quasi biblica, da vecchio testamento, perché le colpe dei padri in questo film ricadranno sui figli.

Colin Farrell – che veste i panni di Steven, un cardiochirurgo famoso – è l’Abramo dei nostri giorni che è chiamato a uccidere il figlio Isacco ma qui non c’è un Dio buono e caritatevole che poi torna sui suoi passi. C’è invece un ragazzo, Steven, che chiede vendetta per la morte del padre in modo occulto, come se fosse una sorta di guru con poteri paranormali.

Il sacrificio del cervo sacro trama

Ovviamente è tutto metaforico e purtroppo poco credibile… esagerato. E nulla può Nicole Kidman nelle vesti di Anna, la moglie del cardiochirurgo, perché Il sacrificio del cervo sacro non mantiene le promesse iniziali e si trasforma in un thriller anonimo che non aggiunge né toglie nulla alla settima arte e che mi ricorda leggermente, per i paradossi e l’idea di vendetta, L’inganno di Sofia Coppola, sempre con Colin Farrell e Nicole Kidman.

Diretto da Yorgos Lanthimos, Il sacrificio del cervo sacro più che una tragedia greca, come qualcuno l’ha definito, è un film che gioca con il paranormale rimanendo in spazi troppo definiti ai limiti tra il reale e l’irreale, con il risultato che tutto appare superficiale…mai approfondito. Si sarebbe dovuto osare un po’ di più, scegliendo la formula giusta per un film che vuole indagare nell’animo umano senza però riuscirci per davvero. I personaggi sono poco delineati e Steven – che poi è il protagonista – diventa una marionetta prima nelle mani di un ragazzo di cui conosciamo poco e niente, poi della famiglia e infine del caso.

Insomma, Il sacrificio del cervo sacro non mi ha convinta del tutto per le suddette ragioni. Se non altro la pellicola riesce a mantenere alta l’attenzione suscitando un po’ di interesse nello spettatore ma il carico tensivo delle prime sequenze il posto all’amara consapevolezza che nelle altre sale c’erano film ben più interessanti.

 

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