Telemaco, Matteo Renzi e l’Italia dei “Bamboccioni”

@alphaspirit- Fotolia.com
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Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel suo discorso al Parlamento Europeo di Strasburgo ha fatto riferimento a Telemaco, figlio di Ulisse, un personaggio mitologico che dovrebbe essere riscoperto e capito, giacché nella mitologia (l’Odissea è la metafora della vita) egli ha una funzione positiva.

A differenze di altre figure, come Edipo per esempio, Telemaco vede nel padre non un ostacolo, bensì una possibilità. Odisseo gli ha lasciato un grande dono, che lui deve proteggere dai Proci, i quali stanno oltraggiando la legge dell’ospitalità, con la loro superbia e sete di potere. Telemaco è il figlio saggio, che fa buon uso dell’eredità paterna e quindi non la disperde.

Oggi, forse più di ieri, ogni giovane, maschio e femmina, ha il dovere di contribuire alla crescita della comunità d’appartenenza, senza poltrire sugli allori. L’Italia e la sua tanto chiacchierata gioventù di bamboccioni, è un po’ come Itaca. Ulisse, il padre saggio e coscienzioso, non c’è più; i figli, un po’ per stupidità e soprattutto per presunzione, dimenticano di conservare la saggezza tramandata e acquisita nel corso dei secoli dalle generazioni precedenti. Invaso dai Proci, cioè da personaggi avidi di potere, il nostro Paese, e quindi anche l’Europa, rischia di perdere il suo patrimonio, se la nuova generazione non dovesse adottare l’atteggiamento umile, consapevole e volenteroso di Telemaco, che consiste nel migliorare quello che è già stato fatto, con impegno, e nel custodire gelosamente quello che abbiamo imparato, grazie alla perseveranza dei nostri Padri. Uomini e donne che con coraggio ci hanno trasmesso il loro sapere attraverso i libri e le opere d’arte. Persone che senza mai tirarsi indietro hanno reso grande l’Italia. Gli ingredienti utilizzati? Tanta disciplina, molta perseveranza, moltissima voglia di imparare e parecchia curiosità.

Cerchiamo, dunque, con questi ingredienti di creare una valida ricetta per la crescita, senza il timore di osare, con la consapevolezza che a volte si può anche sbagliare, affinché ciascuno di noi, grazie all’insegnamento di Ulisse, possa ritrovare in se stesso il Telemaco che tanto ci manca.

Maria Ianniciello

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