Sofia Coppola al cinema con L’inganno: recensione

Se stai leggendo casualmente questa recensione, ti consiglio di metterti comodo perché il film di Sofia Coppola, L’inganno, non è indicato per chi va troppo di fretta. Se invece sei arrivato intenzionalmente in questa sede, saprai sicuramente che la regista gira in genere delle pellicole impegnative prestando particolare attenzione ai dettagli e alle sfumature che la mente razionale non capta, ma l’inconscio sì.

sofia coppola l'inganno recensione

La macchina da presa indugia sin dalle prime sequenze sui rami di un fitto bosco, oltre il quale c’è un collegio femminile, facendoci già capire che ci stiamo avventurando in una dimensione ignota e oscura, dove la mente si perde, eppure nel film di Sofia Coppola – nonostante i tanti simbolismi – d’istintivo e di emozionale c’è bel poco perché, L’inganno, è un film molto cerebrale. L’attenzione deve rimanere alta, nonostante il ritmo sia lento e per un attimo mi sembra di essere in un’altra dimensione nella quale i personaggi si muovono come dei fantasmi rievocando le atmosfere sinistre di The Others (2001). Sarà la presenza di Nicole Kidman nel ruolo dell’istitutrice, sarà l’ambiente un po’ macabro… non so! Questa sensazione, tuttavia, dura solo un istante perché si tratta di una pura illusione; nel film, infatti, non c’è nulla di paranormale. Anzi. L’ambientazione viene da subito definita: siamo in piena guerra di secessione, nel Sud degli Stati Uniti, esattamente in Virginia.

Sofia Coppola l'inganno recensione

L’inganno descrive minuziosamente l’universo femminile fatto di luci e ombre, di momenti di ospitalità, di attimi di pura follia, di pulsioni rimosse. E, mentre la parte maschile dell’umanità, simboleggiata da un disorientato Colin Farrell, si manifesta per ciò che è, il femminile agisce nell’oscurità, forse per perorare la causa. Un consiglio per il lettore/spettatore: presta attenzione, non distrarti e soprattutto avventurati nelle stanze di questo collegio facendoti guidare dalla regista che certo non gira un film che resterà nella storia, perché manca il climax ascendente, il principale ingrediente di un buon thriller. Soffia Coppola, comunque, realizza un discreto remake de La notte brava del soldato Jonathan (1971), basato a sua volta sul romanzo A Painted Devil (1966) avvalendosi di un ottimo cast (tra le attrici anche Elle Fanning e Kirsten Dunst).

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto