Noah. Russell Crowe è Noè

Noah: trama e recensione del film

Noioso, perché molto ripetitivo. Per niente didascalico e privo di emozioni forti: Noah, il film del 2014 di Darren Aronofsky, delude. Dall’inizio alla fine. Il regista troppo impegnato a curare la forma e a perfezionare gli effetti speciali, si è dimenticato della cosa più importante, cioè del contenuto, creando una pellicola quasi barocca ma con poca sostanza. Un film che dice tutto e niente.

Noah trama. Un'immagine del film

Un film che non coinvolge

Il cast di attori brillanti, con Russell Crowe nel ruolo di Noè, non riesce a coinvolgere lo spettatore tanto che alcune scene rasentano il patetico: Naameh (Jennifer Connelly) è una moglie disperata che nulla può contro il volere del marito Noè, un patriarca sprovvisto di tutta la sua saggezza, una qualità evidente nei passi della Bibbia. Un uomo rozzo, poco profondo, che non teme di uccidere e che crede in un Dio punitivo (chiamato nella pellicola Creatore), visto come un’entità crudele, che ha cacciato Adamo ed Eva dal Giardino; gli esseri umani si sono suddivisi in due fazioni distinte: i discendenti di Caino, che vivevano nel peccato ed erano la maggioranza, e quelli di Set che rappresentavano la parte divina dell’uomo.

Troppo spettacolo, poca sostanza

Nel film i figli del peccato sono proliferati seminando morte e uccidendo anche gli angeli custodi, trasformati in giganti di roccia, di cui sono rimasti solo pochi esemplari. Costoro aiuteranno Noè a costruire l’arca. Un passo del libro più letto, al quale sono devoti miliardi di persone, diventa così un fantasy senza capo né coda. E questo solo per il gusto di stupire con effetti che non sono poi così speciali. Il rapporto tra Noè e Dio è solo accennato e si trasforma in un tormento interiore, in cui predomina la rabbia, un sentimento nocivo che sconfina nella paranoia: per tutta la seconda parte Noè vuole che il seme dell’umanità muoia con la sua famiglia, però nel momento in cui deve uccidere le gemelle, nate dall’amore tra la figlia adottiva Illa (Emma Watson) e il suo primogenito Sem (Douglas Booth), disubbidisce a Dio.

Così il patriarca – siccome pensa di aver deluso il Creatore – dopo il diluvio si rifugia nell’alcol. Ma il Signore non è Amore, misericordia, pace, serenità? Almeno con i giusti? Ed è strano che Noè, il prescelto da Dio per salvare il creato, non ne sia consapevole! La sacralità del testo biblico e (per i non credenti) il suo valore letterario e didascalico sono stati qui banalizzati, perdendo di valore. Un elemento positivo però c’è: questa pellicola ci ha fatto capire verso quale direzione stia andando un certo tipo di cinematografia, desiderosa solo di stupire… senza dare nulla in cambio allo spettatore. Trovi il film su Disney + e Amazon Prime Video e a noleggio sulle varie piattaforme streaming. (Articolo di Maria Ianniciello aggiornato il 2 gennaio 2023 alle 16.52).

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