Life – Non oltrepassare il limite: trama, trailer, recensione

Life – Non oltrepassare il limite: trama,  recensione e trailer – Chi sono gli alieni di Life? E` questa la prima domanda che mi pongo guardando il film fantascientifico arrivato nelle sale cinematografiche italiane il 23 marzo scorso. In realtà l’alieno è uno e giunge da Marte che, a differenza di quanto accadeva in Sopravvissuto – The Martian, è una realtà pullulante di vita. Non si sa tuttavia di che tipo e neanche quale sia nello specifico la missione della stazione spaziale che vola ad un passo dalla Terra.

Vediamo, infatti, il nostro pianeta blu più volte nel film  e lo osserviamo dall’alto in basso così come un papà fa con il suo bambino, in modo protettivo e con sguardo affettuoso. Almeno questo è ciò che prova gran parte dell’equipaggio a bordo, perché quasi tutti personaggi avvertono una certa nostalgia per i familiari e per l’ambiente terrestre, tranne uno. David Jordan è un medico interpretato magistralmente da Jake Gyllenhaall che ancora una volta dà le sembianze a un uomo dal vissuto tormentato. Così come Tony Hastings di Animali Notturni e soprattutto Billy Hope de L’ultima sfida.

Life - Non oltrepassare il limite

Non sappiamo e non sapremo nulla del passato di Jordan, come del resto poco conosceremo della vita degli altri protagonisti di questa pellicola, uniti per salvare il pianeta da un alieno allevato da Hugh Derry, con fare amorevole, in un laboratorio, dopo essere stato prelevato da Roy Adams nello spazio (Ryan Reynolds). Capiamo subito – dopo una mezzora di staticità, la quale ci prepara a un ritmo serrato dove l’azione diventa claustrofobica ma d’effetto – che si tratta di un killer spietato, il cui unico obiettivo è la lotta per la sopravvivenza e l’invasione della terra.

Life – Non oltrepassare il limite ci porta in una dimensione alternativa che rievoca in alcune sequenze le atmosfere di Gravity con il tocco adrenalinico di pellicole come Allien di Ridley Scott: i tempi tuttavia sono cambiati, le tecnologie sono migliorate rispetto al 1979 e l’umanità ha ben altri problemi, ma le emozioni sono le medesime di allora. Perché l’animo umano non cambia e le nostre reazioni sono sempre le stesse. Chi sono allora gli alieni? Da chi il pianeta deve difendersi e riusciranno un gruppo di uomini e donne (tra questi c’è anche Miranda North che ha il volto di Rebecca Ferguson) a proteggere l’umanità? Lo scoprirete solo al cinema.

Rispetto ad altri film (come per esempio La guerra dei Mondi), Life – Non oltrepassare il limite ci mostra cosa accade prima che una vita extraterrestre arrivi sul nostro pianeta. La terra non è impreparata. Le grandi potenze del mondo,  che questa volta sono unite per i reciproci interessi (ricordate i diverbi tra nazioni nel film Arrival?), hanno anche escogitato un piano comune in caso di attacco alla navicella, ma le cose sembra stiano prendendo una piega diversa. Con uno stile affascinante e sicuramente una trama poco prevedibile, Life è un lungometraggio avvincente che mantiene alta l’attenzione dello spettatore grazie ad alcune scelte registiche. Non è un capolavoro del genere fantascientifico, eppure con il suo cast stellare si difende bene. Un plauso al regista Daniel Espinosa.

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