Il rock esterofilo degli Swell99

Copertina “Life” l’album degli Swell99

“Life” è il secondo full-lenght ufficiale degli Swell99. Il gruppo, originario di Macerata, e composto da Carlo Ciarocchi (chitarra), Carlo Spinaci (voci), Maxi Canevaro (chitarra), Lorenzo Eugeni (batteria), Michele Pierini (basso), propone un sound molto diretto e coerente al background della band che, nel corso di 14 lunghi anni, ha cercato di forgiare sonorità riconoscibili dal tocco internazionale. Un rock duro con forti reminiscenze post-grunge si alterna ad una serie di ballad leggermente più delicate, sebbene intrise di sentimentalismi nichilisti. Diversi sono stati gli accostamenti fatti dalla stampa di settore per questi bad boys Made in Italy forse dovuti al fatto che alcuni tratti della loro musica sono piuttosto comuni a molti gruppi d’oltreoceano eppure è importante focalizzare l’attenzione sui due testi, cantati in italiano, da Carlo Spinaci. “Urlo” e “Non è la fine” rappresentano, infatti, il punto da cui partire per approfondire, sezionare e sviluppare un’idea che potrebbe rivelarsi assolutamente vincente in un contesto, come quello italiano, nel quale il rock è fin troppo spesso figlio di artisti stranieri. La vecchia scuola rock che presenzia, abbondantemente, all’interno degli arrangiamenti del disco è l’elemento di pregio di “Boost” il brano in cui svetta l’ottima prestazione di Andrea Braido alla chitarra. Tra le 11 tracce di “Life” la title track risulta essere tra le più tose insieme a “Bloody knife” e alle scariche adrenaliniche di “Mistake”. Compatti riff di chitarra ed accattivanti giri di batteria si accompagnano alla nitida vocalità del frontman che traspare, con più evidenza, in “Screaming to the world” e nel dialogo intimista di “Talk”. La musicalità di “Real friend” e “Butterfly” si sposa, infine, ai sentimentalismi di “Angels” iniettando, quindi, nel disco un’inaspettata dose di dolcezza.

 Raffaella Sbrescia

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