Al Globe Theatre il Sogno di una notte di mezza estate

Ph. by: Tommaso La Pera
Ph. by: Tommaso La Pera

Roma- Villa Borghese rivive il Sogno di una notte di mezza estate.

Al teatro Silvano TotiRiccardo Cavallo in regia; dal 13 al 25 agosto come ogni anno, da sette anni.

Il modo capriccioso e despotico. L’opera era stata scritta per riportarla a un matrimonio. Ma a quanto pare, il successo è stato maggiore.

Felicità mista a malinconia. Eccola, sembra di vederla la maschera in legno che sorride, ma se la capovolgi… è triste.

Questa è la drammaturgia. Questo è il teatro. Questa è la scena.

Un arcobaleno, anzi, no. Un tornato che con la sua forza ti prende e ti fa volare in altro, sì, con la fantasia. Niente paura. Il meteo porta bel tempo. Nuvole all’orizzonte non se ne scorgono.

Dicevo.. un twister di linguaggi che si intrecciano e si uniscono e si scindono per poi ricongiungersi.

La meraviglia delle fate, leggiadre, dee che seducono con i versi, sciolti. Canzoni, Filastrocche.

L’ardore degli amanti. Sensuali, corpi infuocati che si annodano in liriche amorose.

La fatica degli artigiani i quali vengono soggiogati dalle goffe parodie ai versi, raffinati.

Il tempo, breve, della felicità.

E come non sognarla, quella notte. Chiudere gli occhi e lasciarsi accarezzare la pelle dal venticello fresco soffiato dalla Luna. Il risveglio della natura. Il risveglio dei sensi.

Il sogno; di una notte. Di mezza estate.

Un augurio.

Tre universi:

La realtà di Teseo, di Ippolita e dell’intera Corte.

La realtà teatrale degli artigiani.

La fantasia di ombre e spiriti.

Dal sogno all’incubo. Arrivano Oberdon e Titania. Terribili, brutali.

La grandezza di Sr. Williams Shakespeare è manifesta. Non voglio aggiungere altro.

Romina Capone

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