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Smetto quando voglio – Masterclass: recensione e trailer

Smetto quando voglio – Masterclass: recensione – Ciò che mi ha colpito del nuovo film di Sydney Sibilia è lo stile. Il regista salernitano è molto innovativo sia per contento sia per scelte stilistiche e si è posto sulla scena cinematografica nazionale come una voce nuova e alternativa, che strizza un pochino l’occhio alla settima arte d’oltreoceano, per alcune peculiarità, però in un modo molto soggettivo. La serie Smetto quando voglio si caratterizza per i colori decisi e fumettistici ma anche per le scene d’azione – molto ritmiche – e non solo. Se poi a questo aggiungiamo, la capacità di osservare la società italiana, sapendone raccontare magistralmente tutte le contraddizioni, il gioco è fatto. Sibilia trasforma quindi il malessere collettivo di una generazione di ricercatori non più giovani, ma pur sempre precari, in una possibilità di risalva che però arriva dal mondo della criminalità, perché in Italia con la cultura e con l’istruzione, sempre secondo il regista, non si mangia!

In Smetto quando voglio – Masterclass subentra una donna che ha un ruolo di primo piano nello svilupparsi degli eventi. Si tratta dell’ispettore, Paola Coletti – interpretata magistralmente da Greta Scarano, empatica con le sue camicie a quadri dalle quali si intravedono le magliette colorate – che riunisce la banda di Pietro Zinni (Edoardo Leo) per un fine più nobile: acciuffare i produttori di smart drugs. I ricercatori – che hanno ormai la fedina penale sporca (ricordiamo che nel primo film avevano creato una droga legale diventando poi dei criminali) – vogliano tornare alla vecchia vita e per questo collaborano con la polizia. Il fautore è come sempre Pietro Zinni, che è in custodia cautelare, mentre la propria compagna (Valeria Solino) è in attesa di un bambino.

Edoardo Leo dà dunque il volto a un personaggio sui generis, che dietro una coltre d’ingenuità e la faccia da eterno fanciullino nasconde una natura molto scaltra. I guai per Zinni sono dietro l’angolo e le cose non vanno come dovrebbero. Un cast di validi attori (da Valerio Aprea e Paolo Calabresi passando per Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Lorenzo Lavia, Marco Bonini, per arrivare a Pietro Sermonti, Gianpaolo Morelli, Rosario Lisma e Luigi Lo Cascio) rende Smetto quando voglio – Masterclass una commedia brillante (in tutti i sensi, anche per le sfumature), con una prima parte di rodaggio, perché è nel secondo tempo che il ritmo accelera e la storia diviene incalzante. A volte i sequel deludono. Non è il caso di questo film. Di seguito il trailer di Smetto quando voglio – Masterclass.

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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