TERREMOTO, UN LASER SCANNING PER MONITORARE GLI EDIFICI STORICI

Dalle prime scosse del terremoto che ha coinvolto la regione della Pianura Padana Emiliana, un gruppo di ricercatori della sezione INGV bolognese (Arianna Pesci, Giuseppe Casula e Maria Giovanna Bianchi) si sono attivati per effettuare misure laser scanning utili a fornire preziose informazioni sul danneggiamento subito dagli edifici storici, in particolare i campanili. Gli esperimenti che gli scienziati hanno realizzato negli ultimi anni hanno permesso di valutare con certezza che la strumentazione in dotazione presso la Sezione di Bologna, cioè un very long terrestrial laser scanner, è particolarmente adatto per lavorare rapidamente e in sicurezza prevenendo ogni rischio per gli operatori che lavorano nelle zone rosse (cioè le zone non accessibili se non accompagnati dai vigili del fuoco).

«Siamo in grado di ottenere in poche ore di lavoro una conoscenza estremamente dettagliata delle strutture in esame e di creare delle vere e proprie mappe di deformazione mediante precise analisi morfologiche che sono di vitale importanza per aiutare gli ingegneri strutturisti ad effettuare interventi tempestivi ed efficaci per la messa in sicurezza delle persone e programmare in modo più incisivo i possibili lavori di recupero. Riusciamo a completare ed integrare spesso il quadro fessurativo ottenuto dall’osservazione scrupolosa degli edifici con un dato reale di deformazione, e quindi di quantificare gli effetti del terremoto», dice la Dott.ssa Arianna Pesci. In una terra frustata dal sisma, il contributo dell’INGV assume una rilevante importanza perché fornisce dati oggettivi di grande utilità.

Gli esperti hanno  lavorato nelle zone di San Carlo di Sant’Agostino (FE), Mirandola (MO), San Giacomo Roncole (Mirandola, MO), Ficarolo (RO) e, naturalmente, nella città di Bologna con il monitoraggio delle Due Torri. Da precisare che alcune di queste strutture sono state rilevate anche prima del sisma, nel quadro di una collaborazione preziosa con il Dip. Di Geoscienze e Ingegneria Civile dell’Università di Padova e quindi è stato possibile anche un confronto diretto tra la misura precedente e quella post terremoto. Dal punto di vista meramente scientifico è anche importante avere la possibilità di rilevare il più possibile i campanili lesionati dal terremoto e creare un data base che possa:

a) Fissare nel tempo la memoria storica di queste strutture;

b) Fornire chiare informazioni sulle reazioni delle stesse in caso di sisma;

c) Analizzare il tipo di danneggiamento per capire e identificare possibili precursori di crollo in seguito ad altre sollecitazioni;

 d) Studiare gli effetti di sito e le loro ripercussioni sulle strutture dall’integrazione tra i dati relativi al terreno e quelli acquisiti su edificio.

La concretezza dell’ intervento, delle misure, nonché dei risultati si riflette nella gratitudine della popolazione che vede i ricercatori e tecnici dell’INGV non solo come degli studiosi di fisica o geologia ma anche come una presenza utile e disponibile.

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto