Mr Holmes: trailer, recensione, trama

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‘Mr. Holmes – il mistero del caso irrisolto’ è l’ultimo adattamento in ordine di apparizione che celebra la figura di Sherlock Holmes, appunto, personaggio illustre, dal grande acume che, in tutte le sue declinazioni particolari, si è fatto conoscere al mondo intero. Il film è una rilettura diversa dal solito delle imprese del celeberrimo detective londinese. Bill Condon, infatti, dopo aver diretto ‘Breaking Dawn part one e two (gli ultimi due episodi della Twilight Saga), porta sul grande schermo un film intimistico, composto e che rispecchia da vicino gli usi e i costumi della civiltà inglese di inizio ‘900. Il Mr. Holmes del titolo è Ian McKellen, il quale appeso al chiodo il vestito di Gandalf il Grigio, dopo la conclusione della trilogia dedicata a ‘Lo Hobbit’, ora sfodera tutta la sua bravura per interpretare uno Sherlock Holmes diverso, più cupo, meno giovane e piuttosto smemorato. Un caso irrisolto è il compagno di giornate tediose passate fra letture, ricordi di una vita e un piccolo allevamento di vespe. Questo è il Mr. Holmes dipinto da Condon ed interpretato dal Sir. Ian McKellen.

Combattendo contro i sintomi di una vecchiaia che sta mangiando – letteralmente – tutti i suoi ricordi, Sherlock allena la mente rammentando quell’ultimo caso che lo ha visto da protagonista, un caso che il dottor Watson in uno dei suoi diari ha risolto sommariamente senza attenersi ai fatti. In un gioco di flashback, il pubblico comincia a conoscere un lato del tutto inedito del grande carisma di Sherlock Holmes; traspare la fragilità di un uomo, la sua senilità e la voglia di combattere le linee del tempo. Il detective aiutato dal figlio della sua governante (interpretata da Laura Linney), riprende i fili della sua memoria con dedizione e parsimonia con alle spalle una grande distesa di colori, profumi e sapori delle sconfinate campagne inglesi. Nella sua interezza il film è un’ottima prova da regista per il buon Condon e una consacrazione per il grande McKellen, ma Mr. Holmes rimane comunque una pellicola algida che colpisce ma non troppo il cuore del pubblico. E’ un film senza guizzi e povero di sentimenti, ‘Mr. Holmes’ è solo un pretesto per illustrare la senilità di un uomo che ha perso il suo grande acume ed ora è caduto in un abisso di ricordi e commiserazione. Ecco perché questo è un film diverso dal solito, perché tratteggia uno Sherlock Holmes decisamente fuori dagli schemi. Infatti, ultimamente abbiamo idealizzato il detective londinese grazie ai film di Guy Ritchie, il quale in ‘Sherlock Holmes’ e ‘Sherlock Holmes – Gioco di Ombre’, aveva pennellato un uomo sexy (non a caso il personaggio era interpretato da Robert Downey Jr.) dotto, con la battuta sempre pronta, e con un fascino molto simile ad un eroe moderno.

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Anche la tv ha celebrato il mito di Sherlock con ben due adattamenti (uno trasmesso in Inghilterra ed un altro in America) che a modo loro hanno ampliato il background culturale del personaggio. Questo film se messo a paragone con i recenti adattamenti cinematografici e televisivi non riesce certamente a convincere come dovrebbe, eppure il lavoro portato a compimento da Bill Condon è assolutamente necessario. Al di là del glamour e di tutto ciò che ruota attorno alla figura di Sherlock, ‘Mr. Holmes’ è lo step successivo per la celebrazione di un mito ancora vivente. Questo lungometraggio vuole far capire com’è fragile la natura umana; e questa fragilità traspare appunto dal volto di Ian McKellen, l’unico attore che poteva rendere tale questo film e far trasparire tutta la caducità della vita. Mr. Holmes rimane quindi un buon esperimento cinematografico, nonostante le sue imperfezioni, e sarà ricordato come il primo film che racconta la vera senilità di Mr. Sherlock. Come la maggior parte dei moderni lungometraggi, anche questo è ispirato ad un noto romanzo, scritto da Mitch Cullin ed intitolato A Slight Trick of the Mind (disponibile anche per il mercato italiano).

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