GAZA, REGGE LA TREGUA TRA HAMAS E ISRAELE

© Pavel Bernshatam – Fotolia.com

È stata la prima notte, dopo nove giorni di violenti scontri, senza bombardamenti. Nella Striscia di Gaza sono terminati i lanci di razzi palestinesi verso Israele e le incursioni dell’aviazione israeliana grazie al cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti e dall’Egitto. Ad annunciare la tregua, che ha regalato la prima notte tranquilla dopo giorni di tensione e paura, è stato il premier israeliano Benyamin Netanyahu, riferendo di un colloquio avvenuto nella serata di ieri di con il presidente Barack Obama, che ha espresso soddisfazione per gli sforzi compiuti da Israele ed Egitto per arrivare al cessate il fuoco in attesa di trovare una soluzione migliore e più duratura la problema.

La notizia della tregua, con la quale Hamas spera di aver ottenuto fra l’altro un significativo allentamento del blocco alla Striscia, è stata accolta come un successo dall’organizzazione, che ha proclamato una Giornata nazionale di vittoria. «L’avventura israeliana a Gaza è fallita», ha dichiarato il leader di Hamas Khaled Meshaal in una conferenza stampa al Cairo, sottolineando che le due condizioni poste da Hamas, stop agli omicidi mirati e all’invasione, sono state accolte senza riserve.

Stanotte si sono uditi fuochi d’artificio e raffiche di spari, questa volta per festeggiare l’accordo raggiunto. La popolazione palestinese è sollevata per la fine dei bombardamenti israeliani in cui, secondo stime provvisorie, hanno perso la vita circa 160 palestinesi, fra cui molti civili e bambini. E tanti erano i bambini scesi in piazza nella notte per festeggiare insieme agli adulti. Tra gli altri, ha fatto il giro del mondo la foto del bimbo con la pistola in mano, simbolo di una generazione cresciuta tra le armi, che non conosce altro che la guerra.

A far tornare la paura ci hanno pensato, questa mattina, sirene di allarme risuonate in due riprese presso la città israeliana di Ashqelon, a nord della Striscia di Gaza. Secondo il sito web Ynet un razzo palestinese lanciato verso Ashqelon sarebbe caduto all’interno della Striscia. Notizia prontamente smentita da un portavoce militare israeliano, che ha precisato che si è trattato di un falso allarme.

In Israele le misure di sicurezza continuano a rimanere elevate. Come nei giorni scorsi le scuole che si trovano a distanza inferiore a 40 chilometri dalla striscia di Gaza restano chiuse. I riservisti schierati ai bordi della striscia di Gaza sono ancora nelle loro posizioni e saranno gradualmente rilasciati nei prossimi giorni se la situazione di calma perdurerà, stando a quanto annunciato dal ministro della difesa Ehud Barak.

Intanto, il segretario di Stato americano Hilary Clinton, dopo l’incontro di ieri con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, si è recata oggi a Ramallah dove ha chiesto, senza successo, al presidente dell’Anp Abu Mazen un rinvio della richiesta all’Assemblea generale dell’Onu di un upgrading dello status dell’Anp. Il voto, previsto per il 29 novembre, potrebbe compromettere i tentativi di porre fine al bagno di sangue tra israeliani e palestinesi. La missione dell’inviata di Obama proseguirà nel pomeriggio al Cairo.

Piera Vincenti

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