GAE AULENTI, AMBASCIATRICE DELLO STILE ITALIANO

Gae Aulenti

A un giorno dalla scomparsa, Gae Aulenti ha già lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dell’architettura e nella città di Milano, dove viveva, che domani alle 12 al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala, terrà un ricordo di Aulenti. Questa la decisione della famiglia che non ha voluto né camera ardente né cerimonia funebre. Messaggi di cordoglio sono arrivati da ogni parte, sia dal mondo della cultura che da quello politico. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha appreso con commozione la notizia della morte di Gae Aulenti, «protagonista di primo piano della storia dell’architettura contemporanea, altamente apprezzata in tutto il mondo per il suo talento creativo e, in particolare, per  la  straordinaria capacità di recuperare i valori culturali del patrimonio storico e dell’ambiente urbano».

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha detto che la città «perde una grande donna e una grande architetta che tutto il mondo – dalla Francia al Giappone – ci ha invidiato. Gae Aulenti, che aveva scelto di vivere e lavorare nella nostra città, è stata l’ambasciatrice della nostra cultura, del nostro buongusto, della grandezza del nostro paese, e di Milano, nel mondo. Siamo orgogliosi che un’italiana come lei avesse scelto di vivere nella nostra città anche perché ne interpretava gli aspetti migliori: schiva, sobria, instancabile e appassionata lavoratrice. Per me è stato un privilegio conoscere Gae Aulenti: Milano perde una grande donna e una grande architetta, io perdo un’amica».

Gae Aulenti è scomparsa a 84 anni (ne avrebbe compiuti 85 il 4 dicembre), pochi giorni dopo aver ricevuto alla Triennale l’ultima onorificenza, la medaglia d’oro alla carriera con il suo amico e coetaneo Vittorio Gregotti. Aveva conquistato fama mondiale negli anni ’80 con il progetto della Gare d’Orsay, la parigina stazione ferroviaria inaugurata nel 1900 e dismessa nel ’36, da lei trasformata in museo nel 1986. Ma questo è stato solo il coronamento di una lunga e intensa carriera, durante la quale la ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui la Legion d’Honneur della Repubblica francese, il premio speciale per la Cultura della Repubblica Italiana e il titolo di Commandeur dans l’Ordre des Artes et des Lettres. E’ stata anche presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

Gaetana Aulenti, detta Gae, nasce il 4 dicembre 1927 a Palazzolo dello Stella, in provincia di Udine, da una famiglia di origini pugliesi. Cresciuta professionalmente al Politecnico e nella redazione di Casabella nella Milano degli anni ’50 e del grande design, ben presto rigetta il dominio razionalista dell’International Style e aderisce alle morbide e sognanti atmosfere del Neoliberty, che si sta formando proprio in quegli anni.

Tra i progetti più importanti ai quali ha preso parte, ricordiamo l’allestimento del Museo Nazionale d’Arte Moderna del Centre Georges Pompidou di Parigi e la ristrutturazione di Palazzo Grassi, a Venezia, negli anni ’80. Nel 2000 realizza il design della stazione della metropolitana di piazza Cavour a Napoli. Nonostante l’età, non perde la creatività e la voglia di progettare. Tra i suoi ultimi lavori vanno ricordati il restauro di Palazzo Branciforte, a Palermo, quello dell’aeroporto San Francesco di Perugia e quello dell’Istituto italiano di cultura a Tokyo. Nasce da un progetto della Aulenti anche la nuova aerostazione dello scalo San Francesco di Assisi, che sarà inaugurata il prossimo 10 novembre.

La Aulenti non ha mai creato, ma quasi sempre ri-creato, dando nuova vita a edifici e luoghi che avevano perso la loro anima. Attenta ai materiali e alle forme, ha saputo sempre cosa tenere e cosa buttare, creando delle suggestioni davvero particolari non solo in città come Parigi, dove imporsi non è mai facile, ma anche a Milano, che ha acquistato un tocco di vitalità in più grazie alla mano sapiente di Gae.

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