ELEZIONI 2013: GRILLO TRIONFA, MA SENATO NEL CAOS

©Ansa/Make Palazzotto - Palermo - La festa del MoVimento 5Stelle
©Ansa/Make Palazzotto –  La festa del MoVimento 5Stelle a Palermo

 

©ANSA/GIUSEPPE LAMI Monti in conferenza stampa
©ANSA/GIUSEPPE LAMI
Monti in conferenza stampa ieri sera, 25 febbraio 2013

Italia nel caos dopo il voto alle elezioni politiche 2013. Solo due le certezze: la netta affermazione del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, primo partita alla Camera, e il rischio ingovernabilità al Senato. Con i dati del Trentino-Alto Adige  – che assegna 6 seggi al centrosinistra e 1 al Pdl – la coalizione guidata da Pier Luigi Bersani si aggiudica in tutto 119 seggi mentre al centrodestra ne vanno 117. Altri 54 sono in mano al M5S e 18 alla lista di Monti, mentre il seggio della Valle d’Aosta è stato conquistato da una lista autonomista. Mancano ancora 6 seggi da assegnare sulla base del voto all’estero, per arrivare al totale di 315 senatori.

Alla Camera lo scenario è un po’ diverso. La coalizione di centrosinistra è riuscita ad ottenere il premio di maggioranza sul filo del rasoio conquistando 340 dei 617 seggi assegnati finora sui 630 totali. Al centrodestra sono andati 124 seggi; 108 al Movimento 5 stelle e 45 alla coalizione di Monti. Nello specifico, per quanto riguarda la coalizione guidata da Bersani, al Pd sono stati assegnati 292 seggi, 37 a Sel, 6 al Centro democratico, 5 a Svp. Sul versante del centrodestra, 97 seggi sono andati al Popolo della Libertà, 18 alla Lega Nord e 9 a Fratelli d’Italia. Al centro, invece, 37 seggi sono stati assegnati alla Lista civica con Monti per l’Italia, 8 all’Udc e nessuno a Fli.

BORSA A PICCO, SPREAD IN RIALZO – L’altra certezza relativa all’esito del voto è l’instabilità della finanza. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è balzato a 347 punti facendo temere il peggio, poi ha ripiegato ma solo per riprendere la corsa al rialzo e assestarsi intorno ai 330 punti. L’incertezza politica spinge al ribasso anche la borsa italiana. Questa mattina all’aperura Piazza Affari ha fatto segnare il -3,9% ma non è andata bene neppure alle borse estere: Londra cede l’1,5%, Parigi il 2,6%, Francoforte il 2%, Madrid il 3,7%.

REAZIONI DALLA GERMANIA – La Germania giudica «essenziale» che l’Italia formi un governo stabile e dia continuità alle riforme avviate da Monti, nonostante l’incertezza dell’esito del voto. A dichiararlo è stato il ministro tedesco degli Affari Esteri, Guido Westerwelle, nel giorno della visita in Germania del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Westerwelle ha detto che «i politici a Roma sanno che l’Italia ha ancora bisogno di una politica di riforme, una politica di consolidamento del bilancio», auspicando che il nuovo governo sia formato «il prima possibile».

LA STAMPA ESTERA – “Le elezioni italiane scatenano nuovi timori per l’euro”, non ha dubbi il The Guardian, che stamattina titola così sintetizzando le reazioni al voto italiano. Preoccupati dal rischio ingovernabilità anche il Financial Times e l’Independent, che scrive: “Si tratta di un dato che può destabilizzare i mercati, con gli investitori spaventati, mentre il risultato alle urne di Berlusconi infrange le speranze di un governo stabile”, sferrando un attacco contro il leader del Pdl, “Berlusconi terrorizza i mercati”.  Il Times si sofferma su Beppe Grillo definendolo “comico ‘anti-corruzione” e “joker”. In Germania, il Der Spiegel mette sotto accusa la legge elettorale, colpevole di aver impedito al Senato di ottenere una maggioranza stabile.

L’americano Wall Street Journal  pone l’accento sull’esile vittoria del centrosinistra e esprime timori per la finanza: “Le caotiche elezioni italiane scuotono i mercati mondiali”. Per l’International Herald Tribune il risultato del voto rappresenta un “chiaro messaggio contrario alle misure di austerità, mandato dagli elettori”. La stampa francese si sofferma alla situazione di stallo e di ingovernabilità. Per il quotidiano Le Figaro, “Ha vinto il malcontento espresso dagli italiani nei confronti dei partiti tradizionali e dell’Europa, mancherà una chiara maggioranza”. Per il quotidiano spagnolo El Pais, Silvio Berlusconi e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo costituiscono “i principali fattori dell’incertezza scaturita dalle urne”.

Piera Vincenti

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