Roma Cinema: il racconto della Festa

La grande Festa del Cinema di Roma 2016 sta mantenendo tutte le promesse fatte! Ogni giorno c’è fermento e curiosità intorno alle proiezioni e agli eventi che vedono protagonisti registi e attori. La cosa che piacevolmente mi colpisce di più sono i numerosi giovani: scolaresche, universitari, ragazzi appassionati che girano con il programma della Festa tutto evidenziato e stropicciato per essere stato studiato con curiosità. Eh già, perché questa Festa del Cinema di Roma è davvero una festa di tutti e per tutti, grandi e piccoli, per chi vuole riflettere o svagarsi, per chi vuole ballare o per chi desidera fare un tuffo indietro nel tempo! In questi giorni un po’ magici Roma è più che mai City of Film! Ma soprattutto è la festa delle emozioni! Abbiamo iniziato ad emozionarci con Moonlight di Barry Jenkins, che tratta il tema della diversità (tema che caratterizza questa edizione) inserendo delicatezza dove tutto sembra “urlare violenza”, con ricorrenti immagini legate all’acqua che in modo, forse troppo didascalico, vogliono raccontarci l’anelito ad un cambiamento, ad un “passaggio” ad una nuova condizione. Lo stesso tema è presente anche in 3Generations-Una famiglia quasi perfetta dove si mescola ad altri piani, creando così un’opera più movimentata che a colpi di battute alleggerisce un po’ il tutto.

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La strada delle emozioni prosegue con Afterimage, l’ultimo lavoro di Andrzej Wajda, il cui nome appena appare sullo schermo suscita un applauso commosso: attraverso la storia del protagonista, un artista che ha fatto della ricerca e della scoperta una linea guida, il regista ci propone molti spunti di riflessione sull’arte, che ci viene presentata nella propria “non utilità” se non quella di aprire nuove strade. E ancora il film che, ad oggi, credo sia il più bello visto in questi giorni Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan, con un superlativo Casey Affleck che ci dona un’interpretazione incredibile, e che con un evidente lavoro “di sottrazione” sul personaggio ci sconvolge con un’ondata di sentimenti. La storia è semplice: la morte del fratello costringe un giovane a tornare in un posto che un tempo era la sua casa… un paesaggio inquieto, burrascoso, fatto di acqua, neve e freddo fa da specchio al mondo interiore del protagonista. Assolutamente da non perdere! L’altro Affleck, Ben, è il protagonista di una pellicola riuscita solo a metà. The Accountant di Gavin O’Connor, dove il regista inserisce talmente tante tematiche (l’autismo, l’inserimento nella società dei “diversi”, le dinamiche familiari, un mondo degli affari contorto e spietato) da non svilupparne realmente neanche una! Il risultato è un film caotico, con un Ben Affleck che non fatica ma neanche brilla ed una deliziosa Anna Kendrick, ed il modo migliore per concludere il tutto è un potente scontro a fuoco! Anche l’italiano Sole Cuore Amore delude, a maggior ragione perché, come è emerso chiaramente in conferenza stampa, l’intento di Daniele Vicari era quello di raccontare un quotidiano “normale”, che appartiene a tutti noi: avevamo sperato in un ritorno del Neorealismo? Forse. Ma siamo stati subito rassicurati che la strada è molto lunga da percorrere e l’obiettivo lontano. Retorico The Birth of a Nation di Nate Parker: sembra quasi un’occasione sprecata quella di poter raccontare la vera storia di Nat Turner, schiavo afroamericano alla guida di una rivolta di schiavi, finita nel loro stesso sangue.

Notevoli anche i documentari della Festa del Cinema di Roma 2016. Werner Herzog incanta e turba insieme con il suo Into the Inferno, dove ci conduce in un “giro intorno al mondo” seguendo un filo rosso costellato di alcuni tra i vulcani più potenti del mondo, e The Rolling Stones Olè Olè Olè detto da Paul Dugdale che ci fa ballare, ridere e sperare. Naples44, scritto e diretto da Francesco Patierno, parte “in salita” con un ritmo poco coinvolgente, ma migliora andando avanti, nella continua mescolanza di immagini di repertorio, vecchi film per raccontare il punto di vista degli Alleati che si incontrano con la varietà ed inventiva del Popolo napoletano. Che dire poi dei (brevi) incontri con attori e registi?! Ho amato Tom Hanks che con grande ironia si è divertito ad imitare i giornalisti italiani ed il loro inglese. Ha raccontato come in gran parte delle sue scelte circa ruoli e film entri l’istinto ed il tentativo di non ripetersi. Esilarante quando si è raccontato come nonno affettuoso che gioca con i nipoti a terra o suonandoli come piccole chitarre e dichiarando, con il suo sorriso più affascinante, che preferisce loro ai film di Fellini! Anche Oliver Stone, solitamente schivo, si è lasciato coinvolgere dal nostro prestigioso red carpet concedendo autografi e tanti selfie! La verità è che a pochi giorni dalla fine della Festa del Cinema di Roma 2016 iniziamo a sentire già una leggera malinconia ed il solo modo per combatterla è godersi pienamente tutto quello che ha ancora da offrirci! E oggi, 20 ottobre, tocca a Meryl Streep…

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