Luciano Ligabue: ecco Made in Italy, il nuovo album

Luciano Ligabue conferma di essere un moderno cantastorie nel nuovo album Made in Italy. Il cantante di Correggio parla adesso più alle coscienze delle persone che ai cuori occupandosi di attualità in un’ottica nuova e creando così un concept album (il primo della sua carriera) che descrive il Bel Paese senza filtri, con un sound graffiante ma anche leggero nonostante la complessità dei temi trattati. Luciano Ligabue in realtà riesce ad accendere una piccola luce nel buio per far leva sulla rabbia di chi non crede più nelle favole, di chi vive nella giungla che soffoca la voce delle persone perbene e di chi, per sopravvivere, deve uscire dal ‘nascondiglio’ affinché un sistema stantio e soffocante possa cambiare. G. come giungla è la sesta traccia del nuovo album e segue brani intrisi di sensazioni viscerali, le stesse provate dall’italiano medio, non dal ‘bamboccione’ di turno, ma da chi ha cominciato presto a lavorare otto ore al giorno, seguendo l’esempio dei padri, e forse pure di più.

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Raccontare l’Italia in musica non è cosa da poco, ci hanno provato altri cantanti, spesso con buoni risultati. Il rock è la voce della strada e Luciano Ligabue lo sa bene! Made in Italy è un canto d’amore per il nostro Paese… ma è anche un urlo disperato e d’incertezze. Il nuovo album ci fa muovere dalle poltrone con il solito rock verace, in Italia sicuramente il top! Non che Made in Italy sia il migliore lavoro di Luciano Ligabue, sia inteso. In alcuni (brevi, per la verità) momenti mi è venuta la tentazione di passare al pezzo successivo, eppure se in quegli istanti hai la pazienza di ascoltare le parole delle quattordici canzoni resti meravigliato dalla lucidità intellettuale di un artista che sa osare e non smette mai di stupire. Made in Italy è un nuovo album ben calibrato nei messaggi che Ligabue lancia soprattutto alle nuove generazioni, oggi inerti di fronte alle colpe dei  ‘vecchi’; quindi si passa da La vita facile, la canzone che apre il nuovo album, a Vittime e complici. Pezzi molto impegnati ma non impegnativi.

Luciano Ligabue nel nuovo album Made in Italy dà la voce a un operaio, a un malato…  insomma a uomini qualunque che si fanno aiutare dalla paura per affrontare i loro problemi. E non mancano, in Apperò, riflessioni sui meccanismi di un sistema televisivo che si nutre di parvenza. E poi c’è la traccia che dà il titolo al nuovo album: “(…) c’è un treno che non ferma mai, che non cambia mai, che non smette mai, è un treno che non è mai stato una volta in orario. Tutte queste vite (…) Il mare che spinge, la costa che spinge, l’insegna c’era una volta (…)”, dice Ligabue. La vita scorre in Italia come sempre, inesorabile! Made in Italy si chiude in bellezza con una canzone ottimistica, quasi sognante: “(…) Dici che parte sempre da dentro ogni momento di felicità (…)”. Liga confida nei bambini, il cui coro verso il finale fa venire la pelle d’oca. Un’altra realtà è, in effetti, la canzone più toccante e più emozionante del disco, un lavoro certamente magistrale che come sempre strizza l’occhio ai suoni d’America con un taglio – tutto italiano – di un inconfondibile Luciano Ligabue, un maestro nell’esprimere le emozioni in Musica. Un plauso a tutti i musicisti che hanno lavorato a questo disco: Luciano Luisi (tastiere e cori), Max Cottafavi (chitarre), Federico Poggipollini (chitarre elettriche e cori), Davide Pezzin (basso), Michael Urbano (batteria e percussioni), Massimo Greco (tromba e flicorno), Emiliano Vernizzi (sax tenore) e Corrado Terzi (sax e baritono).

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