Il ragazzo di campagna, un film senza tempo

«Quarant’anni per un uomo potrebbe essere l’ultima spiaggia». Questo il pensiero di Artemio, indimenticabile protagonista de Il ragazzo di campagna, film con Renato Pozzetto, uscito nel 1984.

Recensione de ‘Il ragazzo di campagna’

Diretta da Castellano e Pipolo, con Renato Pozzetto nelle vesti di Artemio, contadino della Brianza, questa commedia ironizza sulla dicotomia campagna/città, che avevamo già visto in altre pellicole. Tra queste non possiamo certo dimenticare Il Bisbetico Domato del 1980 e prima ancora Serafino (1968), entrambi con Adriano Celentano.

La comicità di Pozzetto, mai volgare, si poggia in questo film sulle battute simpatiche ma alienanti di un “ragazzo” un po’ ingenuo che cerca di adattarsi ai tempi che cambiano. Rinnegando le sue radici, il protagonista de Il ragazzo di campagna entra in un mondo che non gli appartiene. Una Milano dagli spazi troppo angusti per una persona abituata a vivere all’aria aperta e a mangiare le uova fresche delle sue galline o il coniglio da lui allevato.

E… poi come dimenticare la mamma contadina che taglia le unghie dei piedi di Artemio nella divertente sequenza in cui il protagonista si accorge di aver compiuto quarant’anni, proprio come il castagno piantato dal padre «sul confine del terreno», ma solo dopo aver offeso la «Maria Rosa», tutta brufoli e molta timidezza.

Trasferitosi nella metropoli, il quarantenne Artemio si innamora di una donna emancipata e ne subisce di tutti i colori, anche a causa delle malefatte del cugino delinquente (Massimo Boldi).

Una commedia divertente

Il ragazzo di campagna, che non ha nulla (se non il titolo) della farsa Un ragazzo di campagna di Edoardo De Filippo, divertì all’epoca e continua a divertire proprio perché gli italiani si rivedono in questo personaggio un po’ bizzarro e certamente genuino, i cui valori restano ancora oggi intatti, nonostante la città non eserciti lo stesso appeal di allora.

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Oggi stiamo andando, rispetto agli anni Ottanta, in netta controtendenza, desiderando sempre più una vita sana, a contatto con la natura. Le metropoli, com’erano concepite una volta, cominciano a stare strette anche a coloro che le hanno sempre elogiate. Ma questo film è ancora attuale, perché chi, come l’Artemio di Pozzetto, non ha mai desiderato fare nuove esperienze e mettersi in gioco in un altrove ambito?

Semplicità e tenerezza

Il Cinema negli anni Ottanta alzava i riflettori sulla gente semplice, sui puri di cuore per intenderci, su coloro che senza aspettative coglievano il meglio della vita, perché, anche se le lucciole pasoliniane erano scomparse, nell’uomo di allora dimoravano ancora semplicità e tenerezza. 

Caterina va in città, diretto da Paolo Virzì e uscito nel 2003, con un cast di attori di talento, quali Margherita Buy e Sergio Castellitto, segue questo filone pur distanziandosene per trama e stile. 

Il film con Renato Pozzetto va in onda di tanto in tanto soprattutto sulle reti Mediaset, in particolare su Rete4. Lo puoi trovare in streaming su Prime Video (per gli abbonati).

Recensione scritta da Maria Ianniciello il 16 giugno 2015 e aggiornata il 18 giugno 2022.

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