DALLA ROMANIA ALLA MONGOLIA: IL FILM DI ILIE-MICU

A dream's merchant - Foto: milanofilmfestival.it

Prosegue a Milano la rassegna cinematografica con la proiezione di tre pellicole in concorso nella sezione lungometraggi. La prima è This Time Tomorrow, piccolo film girato da Shane Bisset, aito-regia di Jonathan Demme, che racconta con leggerezza quello che potrebbe accadere il giorno prima della fine del mondo, quel fatidico 21 dicembre 2012 profetizzato dai Maya. In concorso anche il film della giovane regista cinese Wu Na, Song and Moon, che racconta l’estate della giovane Xing, che si è appena diplomata, in famiglia e con gli amici, in un villaggio sperduto tra le montagne della provincia di Guizhou, nel sud-ovest della Cina.

Interessante il progetto A dream’s merchant, collage fotografico di 800 scatti che documentano il viaggio del regista, il 27enne rumeno Bogdan Ilie-Micu, compiuto a bordo di una motocicletta dalla Romania alla Mongolia. «Non sono un buon oratore ma vi dirò che questo è stato un progetto appassionante – spiega Ilie-Micu – cominciato nell’ottobre del 2009, dopo il ritorno di Mihai dal suo viaggio, e conclusosi nel 2011. Quando ho letto la sua storia mi sono semplicemente detto: ‘Voglio farne un film’. Non sapevo come fare, ma sentivo che dovevo provarci».

Il film racconta di Mihai che, a 26 anni, decide di compiere quello che, forse, sarà il viaggio della sua vita: dalla Romania a Ulan Bator in moto, andata e ritorno. 13 nazioni, 26mila chilometri in quattro mesi, solo in compagnia del suo bolide Doyle, unico compagno, amico, interlocutore. Si spingerà alla radice della civiltà, dove l’ospitalità tra gli uomini è ancora un valore di sacra bellezza da piangere per l’emozione, e il paesaggio sconfinato rivela l’essenza dell’infinito. Ma come “vedere” ciò che gli occhi di Mihai vedono durante il viaggio? L’esordiente Ilie-Micu ha avuto un’idea coraggiosa: ricostruire il movimento senza movimento, affidandosi alle 800 fotografie scattate dal biker nel tragitto. Insieme alle molte lettere scritte a degli ignoti “amici”, espressione di dubbi, paure ed emozioni, le foto hanno il potere di sospendere lo scorrere del tempo e farlo coincidere con lo spostamento, al punto che le 3 ore del film, pur richiedendo impegno, sembrano tutte necessarie. Nonostante sia costato soli 2.500 dollari, il film evoca l’ebbrezza di grandi epopee della strada come On the Road e Easy Rider, con lo spirito di Into the Wild. Abbandonata la sala, lo spiazzamento è forte, come tornare alla base dopo una scalata in solitario sulla cima del mondo.

Triplice appuntamento per Italia ’80, la sezione che si impone di riscoprire il cinema di un decennio che ha dovuto lottare per non essere fagocitato dalla televisione: prima Inganni di Luigi Faccini, poi la versione restaurata di Ladri di biciclette di Maurizio Nichetti e infine Ricomincio da tre di Massimo Troisi. La suggestiva scenografia del Parco Sempione è questa sera dedicata alla maratona serale di animazione.

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