NEW YORK FASHION WEEK, IL FREDDO È UN LUSSO

DKNY
DKNY

Secondo giro di sfilate newyorkesi, tra novità, evoluzioni, rintocchi del passato. Una delle migliori collezioni sulla scena Made in Usa è stata sicuramente quella di Alexander Wang, diventata quasi simbolo di queste giornate fredde. Vissute con un buon gusto estremo.Sì, perché la collezione è semplicemente sublime, soprattutto per il suo significato di stagione. Qui si respira un’aria gelida, polare, con rimandi alla Siberia, al ghiaccio, ai forti venti. Eppure Alexander Wang è riuscito a rendere la rigidità placabile e sinuosa, con i suoi look a più strati, dove non mancano naturalmente i maglioni, nelle scale di grigio, le gonne al ginocchio, la pelliccia – nell’abito e nei dettagli – e persino un ricordo di scaldamuscoli ad avvolgere le scarpe. Apprezzata Alexander Wang per la sua classe invernale, così come dall’altra parte è stata applaudita la linea giovane di Donna Karan, ovvero DKNY.

Diane Von Furstenberg
Diane Von Furstenberg

Qui si suona tutta un’altra musica, a partire dalla sinfonia cromatica. Via libera così a color block per gli abiti lunghi ma anche a sfumature di nero e rosso pop. L’ispirazione sembra ora la femminilità di matrice Eighties, ora un inno al look più androgino, fatto di giacche a doppiopetto e pantaloni. Torniamo invece a parlare di classicità e tradizione nella collezione di Diane Von Furstenberg. All’appello, sulla pedana, rispondono in coro gli abiti archetipo della maison, celebrando così un ritorno del wrap dress che ha segnato tutto il suo stile, ricreando un’atmosfera che guarda al passato ma che lo innova, regalando momenti di grande personalità vissuta tra le stampe, i colori, il ritmo energico della collezione.

Belstaff
Belstaff

Mentre Belstaff fa sfilare proposte in nero basic, alternate a sfumature cammello, e con incursioni di acceso bordeaux, il total black diventa contrasto optical nella collezione di Tommy Hilfigher. Si originano così i tessuti della tradizione britannica, in nome di Principe di Galles, pied de poule, check, rombi che vestono un formale trasformato in casual, ben contenuto, sempre di upper class, ma con nuove sperimentazioni grafiche che oltre al bianco e al nero, si tingono anche di tonalità cammello.

Zac Posen
Zac Posen

Thakoon parla invece un linguaggio – sartoriale – poetico, articolato su trasparenze, colori leggeri come la polvere, inserti di pizzo e sfumature delicate sul colore nero, scelto come base di questa tela. Il sogno, nella versione barocca, continua da Zac Posen, con i suoi abiti da Red Carpet, con gli abbinamenti di chiffon e velluto, con gonne ampie, a strati extra, aristocratici, da grand soirée.

Non male la prova di Victoria Beckham che continua ancora a spingere gli effetti “posh” del suo stile. La collezione è infatti creata per una donne di classe, con tagli decisi, proposte bicolor e attenzione agli accessori, tanto care all’ex Posh Spice.New York continua a dare buone prove di moda. Prima di passare, tra qualche giorno, il timone del gusto a Londra. Attendiamo!

Ornella Fontana

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